L'ambizioso progetto presentato oggi a Lugano: «Una nuova epoca per la mobilità del Luganese»
LUGANO - È infine luce verde, dopo svariate tribolazioni, per il progetto Tram-treno del Luganese (RTTL). A dare il nullaosta alla costruzione, come già confermato negli scorsi giorni, è stato l'Ufficio federale dei trasporti (UFT). Un ok che per il Dipartimento del territorio (DT) è stato «un passo fondamentale nel percorso procedurale dell’opera in quanto ne autorizza a tutti gli effetti la costruzione».
«Una nuova epoca per la mobilità del Luganese»
La Rete, «ambisce a connettere Basso Vedeggio, Malcantone e centro di Lugano, andando a ridefinire in modo importante l'intero agglomerato urbano». Un progetto ambizioso: «che permetterà di segnare una nuova epoca di sviluppo per la mobilità del Luganese e non solo, andando ad abbattere in modo significativo gli attuali disagi legati alla mobilità, a favore di una migliore qualità di vita per tutti i cittadini», ribadisce il DT nella nota diffusa in mattinata.
La nuova RTTL si aggiunge alla già presente Bioggio - Ponte Tresa con due nuovi collegamenti verso Manno-Suglio e verso il centro di Lugano, attraverso una galleria che connetterà la piana del Vedeggio con la Stazione Ffs di Lugano e il centro città.
Zali: «Coronamento di 10 anni di lavoro»
«Per quanto mi riguarda è il coronamento di 10 anni di lavoro. Si tratta di un lavoro fatto dal basso, ed è un metodo da seguire per tutte le grandi opere, specie in un territorio piccolo come il nostro», commenta in conferenza stampa il direttore del DT Claudio Zali, «inizialmente, il Cantone avrebbe dovuto pagarsi tutto il progetto di tasca proprio, poi siamo riusciti a farci finanziare una grande parte dalla Confederazione».
«All'inizio, il progetto soffriva di un approccio forse un po' dimentico delle realtà territoriali. Fu pubblicato così com'era, ma c'erano cose che non andavano bene: lo abbiamo quindi ripubblicato, trovando comunque un numero consistente (erano 115, ndr.) di opposizioni», continua Zali, «siamo andati a leggerle tutte e a parlare con tutti: adesso ne restano in campo una quindicina. I tempi di realizzazione restano comunque ancora incerti: speriamo di festeggiare la realizzazione il più presto».
«La Rete Tram-Treno del Luganese costituirà il futuro di questo territorio»
Per Clarissa Indemini, preside del Cda Ferrovie Luganesi SA (FLP) «si tratta di un momento ricco di significato e di orgoglio. La rete tram treno del Luganese costituirà il futuro di questo territorio per i prossimi decenni. Il progetto rappresenta il traguardo e concretizza importanti cambiamenti: ha una portata epocale», spiega.
«La Rete potrà fornire risposta al problema del traffico che ci attanaglia da anni. Consentirà di muoversi, in maniera sostenibile, all'interno di una rete di trasporti fortemente integrata. C'è l'aspetto della sostenibilità, cui tengo particolarmente. Il mezzo privato diventerà sempre meno vantaggioso per noi. Ci si muoverà, nel Luganese, come ci si muove nelle grandi città», conclude.
Un progetto da 514 milioni
Il preventivo della Rete prevede una spesa di 418 per l'infrastruttura, una buona parte di questi verrà coperta dalla Confederazione che contribuirà con 290 milioni. La spesa complessiva sarà invece di 514 milioni e comprenderà anche i costi di realizzazione della nuova officina FLP, il sottopasso pedonale di Besso e il P&R a Suglio.
Si parte nel 2024/2025
Dopo la fase di progettazione esecutiva (che prende il via ora) i lavori inizieranno verosimilmente a partire 2024/2025 per una durata di circa 8 anni. La parte più importante del lavoro sarà lo scavo della galleria di Breganzona. Le tempistiche, conferma il Cantone, «sono soggette a variazioni a causa della possibilità di ricorso che potrebbe allungare ulteriormente l'iter del processo».
Per ripercorrere la lunga, e complessa storia del progetto, potete leggere anche il nostro Focus.