Parte integrante della nostra vita, a volte la si dà come scontata. Il DT: «Va protetta per garantirne la disponibilità».
BELLINZONA - A volte è una cosa che si dà per scontata. Basta aprire il rubinetto e lei fuoriesce. Ma nella giornata mondiale dell’acqua che si celebra oggi una riflessione si impone. Perché, visti gli enormi problemi legati alla siccità, l'emergenza idrica potrebbe diventare un problema concreto e reale anche alle nostre latitudini. Proprio per questo motivo il Dipartimento del Territorio (DT) ci tiene a sensibilizzare l’opinione pubblica su questa tematica. «L’acqua - ricorda il DT - è parte integrante della nostra vita e del nostro patrimonio: necessita quindi di una protezione costante per garantirne la disponibilità nel medio-lungo termine e per salvaguardarne la quantità e la qualità, soprattutto in periodi di scarse precipitazioni».
In Svizzera risorse idriche abbondanti, ma...
La Svizzera dispone di risorse idriche abbondanti (con importanti diversità regionali), ma l'approvvigionamento risente anche in questo caso dei cambiamenti climatici. In questo caso, però, il Ticino è stato un precursore, varando nel 1994 la Legge sull’approvvigionamento idrico. «Si tratta - ricorda il Dipartimento - di una disposizione che promuove gli scambi idrici su scala sovracomunale e che, grazie allo strumento del Piano Cantonale di Approvvigionamento Idrico (PCAI), consente un adattamento progressivo ai mutati regimi idrici. Questa messa in rete degli acquedotti comunali è la miglior risposta a situazioni di carenza idrica e i vantaggi di questo sistema sono principalmente la diversificazione delle fonti e la creazione di un sistema di ridondanza in caso di carenza idrica».
Progetti futuri
In futuro, è poi previsto un aumento delle captazioni a lago. Infatti attualmente l’approvvigionamento idrico da questa fonte corrisponde a circa il 10%, mentre si attesta al 45% dalle sorgenti e al 45% derivante dai pozzi in falda. A titolo di paragone, nel resto della Svizzera le captazioni a lago si aggirano attorno al 20% e in Ticino vi è ancora un buon margine per sfruttare meglio questa fonte.
«A questo proposito - fa presente il DT - il Luganese sta potenziando i propri acquedotti a lago, mentre il Mendrisiotto è in procinto di costruirne uno. Anche nel Locarnese è prevista una captazione dal Verbano. Se le sorgenti e i pozzi in falda sono limitate, l’acqua nei laghi è pressoché illimitata, ma la sua potabilizzazione è più onerosa. Questa grande disponibilità di acqua proveniente dalle captazioni a lago non significa però che questa vada sprecata».
Le Città spugna
Un altro concetto che si sta sviluppando per far fronte a situazioni di carenza idrica è quello di “Città spugna”, dove l’idea è quello di rendere la gestione dell’acqua piovana in ambito urbano più efficiente. «Al giorno d’oggi - conclude il DT - emergono problematiche legate all’impermeabilizzazione delle superfici, che non consente all’acqua piovana di filtrare nel terreno e provoca esondazioni causate da una rete di canalizzazioni non più adeguata» Con il concetto di “Città spugna” s’intende trattenere il più possibile l’acqua piovana nelle città, attraverso l’uso di tetti piatti rinverditi e zone umide che assorbano il più possibile l’acqua e regolino nel contempo le temperature mitigando il fenomeno delle isole di calore». In Ticino il nuovo quartiere delle Officine a Bellinzona e il quartiere di Cornaredo saranno i primi siti in cui si sperimenterà questo nuovo concetto.