In patria la chiamano “Sveits-bølge”, ovvero ”Ondata svizzera”, e interessa anche il Luganese: «Da noi cercano il sole e la vita tranquilla»
LUGANO - “Sveits-bølge”, ovvero ”Ondata svizzera”. Lo chiamano così in Norvegia, il fenomeno di ricchi e super ricchi che lasciano il Paese per sfuggire alle nuove (e inasprite) norme fiscali emigrando in Svizzera, e in Ticino.
Se n'era iniziato a parlare lo scorso settembre, con la calata del magnate petrolifero e multimiliardario Kjell Inge Røkke proprio in quel di Lugano. Le rive Ceresio avevano attirato l'occhio internazionale, così come una nutrita rappresentanza di rappresentanti dei media norvegesi che avevano voluto incontrare il sindaco Foletti.
Il fenomeno sembra sempre più un esodo: secondo le ultime cifre del quotidiano economico Dagens Næringsliv, riprese in un recente reportage del TagesAnzeiger, si tratterebbe di una cinquantina di individui per un valore complessivo stimato superiore ai 35 miliardi di franchi (e tasse pagate per 85 milioni). Una tendenza, questa, che è in crescita del 50% rispetto alla fine dell'anno scorso.
All'origine della fuga, una serie di nuove misure volute dal governo di centrosinistra, che hanno aumentato in maniera sensibile il carico fiscale sulle spalle dei super ricchi che si sono trovati aliquote fiscali più amare su patrimoni, profitti e anche sulle azioni. Alcuni di loro, fra i quali anche il sopracitato Inge Røkke, in due anni si sono trovati a pagare il triplo di quanto pagavano prima. E si parla di contributi annui da 7 zeri.
Mete preferite della “fuga”: Lucerna, Lugano, Svitto e anche Zugo. A risultare interessante non è solo l'aliquota ridotta, e che entra in vigore già dal primo giorno di trasferimento: «Cercano anche uno stile di vita a contatto con la natura, che possa ricordar loro della Norvegia», spiega al quotidiano svizzerotedesco l'avvocato norvegese di KPMG Thor Leegaard, «per questo non è un caso che si stabiliscano vicino ai laghi scegliendo location come Lugano e Lucerna». A risultare interessante, anche la possibilità di fare affidamento su di un sistema scolastico solido.
A far gola ai Paperoni norvegesi non è però solo la città di Lugano bensì tutto il Luganese. Sulle dolci pendici della Collina D'Oro, conferma l'Ufficio controllo abitanti, sono ben 19, e in crescita netta (erano 4 nel 2021 e 13 a fine dicembre 2022). Al momento in quel di Paradiso, invece, è residente solo una persona di nazionalità norvegese.
Ma che case cercano in Ticino? «Sono persone di un certo standing nel loro Paese d'origine che cercano abitazioni adeguate, parliamo quindi di ville lussuose, con vista e terreno», ci spiega Yohanna Chiri Leimgruber di Swiss Realty Partners.
«La tendenza, al momento si sta un po' raffreddando», spiega, «da quanto ne sappiamo ha interessato un numero limitato di famiglie abbienti e di spicco. Non tantissimi individui, è vero, ma comunque si tratta di gente che si nota».
In Ticino, gli scandinavi cercano soprattutto la tranquillità: «Va detto, ci sono altre destinazioni più interessanti per chi vuole fare affari. Dal punto di vista dell'aliquota fiscale ci sono diversi Paesi (e anche cantoni) più vantaggiosi. Lo stesso si può dire anche per quanto riguarda il business. Se vengono qui da noi è soprattutto per fare una vita tranquilla, in fin dei conti scendendo in linea retta dalla Norvegia, quello del Ticino è il primo vero sole che si trova».