Lo chiederanno i verdi al Consiglio nazionale dopo la bocciatura del Consiglio degli Stati. Greta Gysin: «Se inascoltati, sarà referendum!».
BERNA - «Ieri il Consiglio degli stati ha rifiutato l’offensiva solare e frena così l’approvvigionamento energetico sostenibile e indipendente. Un’iniziativa popolare solare verde è più necessaria che mai».
È Greta Gysin, consigliera nazionale, a suonare la carica e guidare la nuova controffensiva verde dopo la bocciatura del Consiglio degli Stati sul fronte degli impianti fotovoltaici.
«Il partito dei Verdi si impegnerà affinché il Consiglio nazionale corregga questa decisione incomprensibile. Se il Parlamento non riuscirà a promuovere con decisione l'energia solare sugli edifici e sulle infrastrutture esistenti, i Verdi prenderanno in considerazione la possibilità di lanciare un'iniziativa popolare solare».
E chiede, a nome del partito, pannelli solari «su ogni nuovo tetto e facciata idonei. Il grande vantaggio - argomenta - è che gli impianti solari producono energia in modo decentrato e rispettoso del clima».
Per la consigliera si tratta di «una rivendicazione ampiamente condivisa, visto che secondo un sondaggio rappresentativo della Fondazione Svizzera per l'Energia, il 75% della popolazione desidera che in futuro venga installato un impianto solare sulle case esistenti, in caso di ristrutturazione del tetto». Le installazioni solari su edifici e facciate sono state anche l'oggetto di un altro sondaggio pubblicato ieri dall'Associazione delle aziende elettriche svizzere (VSE): il dato emerso parla di un 97% della popolazione a favore degli impianti solari.
Alla luce di questi numeri, La Gysin rimarca il fatto che il Parlamento sarebbe «sul punto di bloccarsi a metà strada nella transizione energetica». Un fatto «irresponsabile perché l'energia solare è l'energia rinnovabile con il maggior potenziale e renderebbe la Svizzera meno dipendente dalle importazioni di petrolio e gas da Paesi autocratici».