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Ma quali somari! «Gli asini migliorano la qualità della vita»

BELLINZONAMa quali somari! «Gli asini migliorano la qualità della vita»

24.07.23 - 06:30
Da anni Giovanni e Maria portano avanti attività con gli asini, coinvolgendo anche le case anziani. «Sono animali sensibili e intelligenti».
Asinoachi
Ma quali somari! «Gli asini migliorano la qualità della vita»
Da anni Giovanni e Maria portano avanti attività con gli asini, coinvolgendo anche le case anziani. «Sono animali sensibili e intelligenti».

BELLINZONA - Il primo contatto avviene attraverso l’odore. Poi, gli anziani accarezzano l’asino, coccolandolo e spazzolandolo. «Non solo - racconta Maria - iniziano a parlare e a raccontare la loro storia, riportando a galla ricordi antichi. Alla fine, tutti sono contenti e stanno meglio».
Parlare di onoterapia potrebbe essere non propriamente corretto. Ma, da più di 10 anni, con “Asinoachi”, Giovanni Martignoni e la moglie Maria Geraldine portano avanti diverse attività assistite con animali, “ciuchini” in primis.

«All’inizio - raccontano - pensavamo di fare qualcosa coi cani. Siamo nel 2012: poi, abbiamo scoperto che l’asino ha una soglia di reazione molto alta e, inoltre, è in grado di portare avanti attività più a lungo. Spesso poi viene bistrattato e considerato stupido: invece, è sensibile e molto intelligente».

Prima di cominciare, i due si sono formati in giro per l’Europa: «Non siamo partiti subito - aggiungono - era necessario identificare l’animale giusto per noi. Dopo un anno e mezzo, abbiamo trovato la “Morena”, che era il top, molto intelligente e sensibile. Purtroppo ci ha lasciati a febbraio 2021 ma resterà sempre la nostra beniamina».

La partenza vera è stata nel 2015: in tutti questi anni, la realtà ha costruito collaborazione con case di riposo e diverse associazioni. Dal 2016, l'attività, con due case anziani del Bellinzonese, viene sostenuta dalla Fondazione Noli.
Attualmente, il progetto prosegue con incontri regolari con la residenza Pedemonte di Bellinzona. «Dobbiamo ringraziare anche la Società protezione animali Bellinzona(SPAB) - racconta Giovanni - A loro è piaciuta molto l’idea, ci ha dato fiducia e la possibilità di usare la loro sede. Del resto, con gli asini il rapporto va portato avanti nel tempo».

L’asino è in grado di allontanare gli utenti dalla solita routine, «immergendoli in una nuova dimensione, permettendo loro di vivere nuove sensazioni, dando così l'opportunità di conquistare qui e là spazi di vita gratificanti». Le attività sono portate avanti con gli anziani e le persone con difficoltà, sebbene chiunque possa usufruirne «indifferentemente dall'età e da eventuali problemi psicologici o fisici».

Nel concreto, gli anziani, dopo una prima fase conoscitiva attraverso l’odore, coccolano, spazzolano e accarezzano l’animale. «Ma, soprattutto - aggiunge Maria - parlano con noi, riportando a galla i racconti antichi e i ricordi dei figli. Sorridono e si mettono in moto. Si creano e si vivono emozioni».

L’associazione Alzheimer Ticino, nel 2018, ha conferito loro il premio grande cuore «per la sensibilità di voler approfondire la conoscenza della malattia e per l’interesse a voler apprendere gli approcci migliori nei confronti delle persone affette dalla malattia di Alzheimer o da altre demenze». «Siamo una “premiere” in Ticino - concludono - eravamo un bel gruppo prima del Covid e potevamo contare sull’aiuto di un numero considerevole di volontari e, giocoforza, ci siamo visti costretti a ridurre un poco l’attività».

Il sogno sarebbe quello di avere una sede strategica, al riparo dal gelo e dalla canicola, per portare avanti le attività più a lungo. «L'asino e gli animali in genere consentono una nuova modalità di prevenzione e di promozione della salute, contribuendo a incrementare la qualità di vita delle persone con o senza difficoltà cognitive e motorie».

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COMMENTI
 

Andy 82 1 anno fa su tio
fantastico bravissimi...

Mgrazia60 1 anno fa su tio
👏👏👏❤️

Fulisca 1 anno fa su tio
Bellissima iniziativa. E splendidi animali
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