Violazioni di velocità: due terzi delle infrazioni sono commesse da stranieri o cittadini di altri cantoni.
BELLINZONA - Quasi la metà. È molto alta la percentuale di violazioni di velocità commesse da cittadini stranieri sul territorio ticinese. Secondo i dati forniti a Tio/20min dal Servizio comunicazione, media e prevenzione (SCMP) della Polizia cantonale, nel 2022 la cifra è superiore al 45%. Circa il 20% delle infrazioni rilevate, invece, è stata compiuta da persone residenti in altri cantoni. Di conseguenza, la quota di sanzioni a carico dei ticinesi è minoritaria: circa un terzo. «Il dato - commenta da noi contattato il SCMP - si spiega anche tenendo conto della specificità del cantone come via di transito e di passaggio centrale sull’asse nord-sud». Inoltre, verosimilmente, è decisiva pure l’alta percentuale di frontalieri che, ogni giorno, si recano in Ticino per lavoro.
Sul piano statistico non è possibile delineare in modo puntuale luoghi e strade dove si riscontrano maggiori infrazioni per velocità. «Tuttavia - continua il SCMP - dal punto di vista di chi si occupa della prevenzione stradale, si osserva che nei controlli nelle zone 30 le percentuali di infrazione sono tendenzialmente più alte rispetto ad altri posti». Per quanto riguarda il pagamento, pur non avendo «dati precisi in merito a tutte le infrazioni per velocità risolte con il pagamento della contravvenzione», è possibile dire che «quasi l’80% delle multe disciplinari per eccesso di velocità viene pagato. In caso di mancato pagamento, viene avviata, come da prassi, la procedura di riscossione attraverso l’Ufficio giuridico della Sezione della circolazione».
Circa le misure possibili da mettere in campo per ridurre le violazioni, da diversi anni la Polizia cantonale «chiede ai Comuni di informare qualora vi fossero, in base alle loro statistiche, delle strade ritenute particolarmente pericolose». Inoltre, «accogliamo e valutiamo le segnalazioni puntuali dei cittadini». Sul piano della prevenzione, oltre alle segnalazioni e alle campagne di sensibilizzazione sul comportamento corretto da tenere alla guida, «vi è anche la sorveglianza delle strade tramite dei dispositivi statistici, ad esempio i cosiddetti “radar amico».
In generale, fa sapere il Consiglio di Stato in risposta a un’interrogazione firmata da Marco Passalia e Fiorenzo Dadò (deputati del Centro), la Polizia cantonale ha a disposizione quattro radar semistazionari, un radar fisso, da marzo 2023, e due radar mobili. Le pattuglie dispongono inoltre di tre pistole laser, per constatare infrazioni gravi alle norme della circolazione stradale (come ad esempio i pirati della strada). «Occorre inoltre aggiungere - scrive il Consiglio di Stato - che, oltre agli apparecchi citati, le polizie comunali operanti sul territorio cantonale dispongono di una quindicina di apparecchi per il rilevamento della velocità».
Nel 2022, dalla Polizia cantonale sono stati effettuati 447 controlli con radar mobili e 240 con radar laser, per un totale di 687. Invece, per quanto riguarda le polizie comunali, i controlli totali sono stati 1783. Sugli incassi annui (il riferimento vale solo per la cantonale), si parla di 13’449’00 franchi (di cui 11’362’00 provenienti da radar fissi e semistazionari) nel 2022. Il preventivo, nel 2023, è fissato a 14’750’000.
«Gli apparecchi di rilevamento della velocità - precisa il Governo - vengono impiegati allo scopo di garantire la sicurezza della circolazione stradale e per disciplinare il traffico. Si contesta fermamente che vi siano delle ragioni finanziarie nelle decisioni della Polizia cantonale sui luoghi in cui effettuare i controlli radar, come pure la gratuita illazione che vi siano degli obiettivi di budget (e men che meno dei relativi premi) da raggiungere per gli agenti».