Chiasso, Balerna, Vacallo, Morbio Inferiore e Breggia sono pronti all'istanza aggregativa.
VACALLO - Da Chiasso, salendo da una parte verso Balerna e dall'altra per il Bisbino e passando per Vacallo, Morbio Inferiore fino a Breggia e alle pendici di Generoso.
È questo il territorio che, in un futuro ipotetico, potrebbe essere riunito sotto la bandiera di un nuovo comune, quello del Basso Mendrisiotto.
L'ultima tappa di un percorso
I lavori per una possibile aggregazione in questo senso sono in corso da qualche anno (dal 2021, per la precisione) con la supervisione della Sezione enti locali del Cantone.
Inizialmente era prevista anche la partecipazione di Novazzano (poi sfilatosi) e di Balerna che aveva confermato la sua intenzione di rinunciare scontrandosi poi con una raccolta firme (riuscita) voluta dalla popolazione.
Questa mattina a Vacallo è stata formalizzata la volontà dei Municipi sopracitati che si sono impegnati a sottoscrivere un'istanza formale che verrà poi presentata al Consiglio di Stato.
Durante la mattinata sono stati presentati anche i risultati di un pre-studio d'aggregazione.
Un'aggregazione «atipica»
Molte le possibilità e altrettante le sfide per una possibile aggregazione definita «atipica» dalle conclusioni, «nel senso che non c’è un comune polo, forte e di riferimento».
«Tutti i Comuni hanno peculiarità complementari fra loro», dal punto di vista geografico-morfologico ma anche economico: dall'industria, delle strutture e le vie di comunicazione di Chiasso, gli spazi abitativi e naturali della collina, fino alle possibilità turistiche della Valle di Muggio e del Monte Generoso.
Un patrimonio condiviso del quale gli attori «sono invitati a fare tesoro», riporta il documento, che aggiunge: «Sarà necessario avere rispetto dei pregi e limiti dei singoli territori presenti nel basso Mendrisiotto valorizzandone paesaggi, tradizioni e identità».
Ancora un grosso punto interrogativo riguarda invece l'aspetto politico: «I cinque Comuni di oggi, con i relativi iter decisionali, o l’ipotetico comune unico di domani?».
Certezza condivisa riguarda invece la possibilità che i cittadini interessati possano, in qualche modo, esprimersi a riguardo.
Come procederà l'iter?
Dopo la consegna dell'istanza la palla passerà al Consiglio di Stato che avvierà uno studio d'aggregazione così come una Commissione con rappresentanza di tutti i comuni coinvolti (entro l'anno).
In seguito a pronunciarsi sarà lo stesso Esecutivo, poi la popolazione (in una votazione consultiva) e infine il Gran Consiglio.