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CANTONEGiovani e stupro: «Non è tutta colpa del porno»

29.08.23 - 06:31
La consulente in sessuologia Kathya Bonatti invita a una riflessione: «Mancano genitori attenti e una specifica educazione a scuola»
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Giovani e stupro: «Non è tutta colpa del porno»
La consulente in sessuologia Kathya Bonatti invita a una riflessione: «Mancano genitori attenti e una specifica educazione a scuola»

LUGANO - Nelle cronache d'oltre confine, le tematiche legate alla violenza sessuale sono tornate di strettissima attualità. Nell'arco di pochi giorni, al terribile stupro di gruppo consumatosi a Palermo è seguito un episodio quasi identico a Caivano, vicino Napoli. Il minimo comune denominatore di entrambi i casi è il branco prevaricatore. Un altro aspetto che accomuna i due episodi: la presenza di immagini della violenza, conservate e usate alla stregua di film pornografici.

Ancora una volta una parte del mondo politico e dei benpensanti è tornato a puntare il dito contro il mondo della pornografia online, accusato di essere fonte d’ispirazione delle nuove generazioni. Un pensiero curiosamente condiviso anche da uno dei più noti esponenti del settore, l'attore Rocco Siffredi, che in una lunga intervista sulle pagine di Libero è arrivato a chiedere la chiusura di tutti i siti hard in rete «per evitare che i più giovani assimilino una visione distorta del sesso».

Ma è davvero tutta colpa della pornografia? La tesi non convince del tutto la consulente in sessuologia Kathya Bonatti, docente nel Master in "Educazione affettiva e sessuale per l'infanzia, l'adolescenza e la genitorialità" presso l'Università Roma Tre.
«Molti ragazzi oggi non conoscono bene i limiti del consenso e, a volte, la pornografia diventa l'unica fonte per conoscere la sessualità. Qui si incontra però una realtà distorta, che sovente ricrea un'immagine del piacere legata alla violenza. L'ulteriore distorsione si ha quando i ragazzi si vantano di possedere materiale illegale, che mostra comportamenti che violano di gran lunga il limite del consenso. Penso a video di abusi sui bambini o sugli animali, ad esempio. Accade ovunque, anche in Svizzera».

Da cosa deriva questa carenza?
«In parte dall'incapacità di svolgere il ruolo genitoriale in modo attento e adeguato ai bisogni dei figli. L'accesso a Internet in età precoce impone il saper trattare tematiche scomode e sensibili, anche molto presto, per dare un'indicazione chiara e precisa di quali siano i limiti. Di recente la Prevenzione Svizzera della criminalità PSC ha prodotto un video d'animazione per informare i giovani sulle conseguenze psicologiche e penali del consumo e della diffusione di materiale pornografico. Peccato che sia stata persa un'occasione. Il video non era educativo. Redarguiva senza offrire reali spiegazioni che portino alla consapevolezza».

Cosa bisogna fare quindi per colmare la lacuna?
«Bisogna insegnare l'empatia. Occorre insegnare ad entrare in contatto con la vittima, a immedesimarsi nel bambino abusato o nell'animale violato. Bisogna spiegare che senza un reale consenso, si sta commettendo uno stupro. Non ci deve essere piacere in tutto ciò. Chi compie questi atti non è "figo". Non deve essere premiato, ma stigmatizzato in quanto persona che fa del male ad altri e dunque un "perdente". Lo stesso vale per la pornografia, ma anche per il cinema o la televisione. Bisogna spiegare la differenza tra realtà e finzione. Tra lecito e illecito. Tra un rapporto consensuale e l'abuso».

Quindi il ragazzo che si difende sostenendo che per lui la vittima era consenziente non sta mentendo?
«In alcuni casi no, dipende da tanti fattori, rimane il fatto che nessuno dovrebbe approfittarsi di una situazione di debolezza, anche temporanea. Ma ricordiamoci che esiste il male e non tutto è difendibile. Esistono persone sadiche, crudeli, che godono nel danneggiare o provocare dolore ad altri. E possono essere sì adulti, ma anche ragazzi».

Spesso si tende a incolpare la vittima...
«È chiaramente un errore. Tuttavia bisogna insegnare che esistono stili di vita, comportamenti e situazioni che mettono a rischio. L'abuso di alcool o di stupefacenti, ad esempio, rende più vulnerabili, più deboli».

Ma è davvero colpa della pornografia se i giovani oggi hanno un approccio deviato alla sessualità?
«Definirei un altro ordine di responsabilità, se così lo vogliamo chiamare. Al primo posto io metterei la famiglia assente, che non svolge dunque la funzione di guida, il compito di educare con le parole e con l'esempio. Se a un bambino viene insegnato dal principio il valore del rispetto dell'essere umano, questo verrà traslato anche nella sfera della sessualità. C'è poi la scuola. Io ritengo fondamentale che l'educazione sessuale venga insegnata da professionisti e non dai docenti. Che questi ultimi vengano formati per essere in grado di rispondere alle domande dei ragazzi è corretto, ma sarebbe il caso di lasciare il compito dell’educazione affettiva e sessuale a chi è preparato per passare determinati contenuti».

E la pornografia in tutto questo dove si colloca?
«Diciamo che una persona che ha ricevuto il giusto imprinting risponde in modo corretto di fronte a certi contenuti. Diverso è il caso in cui ci si trova di fronte a una patologia psichiatrica, laddove non si comprende il significato del rispetto dell'altro, quindi un sadico o una persona con disturbi della personalità. Ecco perché devono intervenire prima scuola e famiglia, perché è impensabile oggi di riuscire a vietare a tutti i ragazzi di accedere a determinati contenuti. Per questo bisogna preoccuparsi di strutturarli in modo che sappiano rapportarsi a questo tipo di immagini, oppure vietare tutta la pornografia violenta anche fra adulti, per non alimentare desideri sadici ed evitare emulazioni dannose».

Un'estate segnata da episodi di violenzaL'episodio che ha scatenato i media, alimentando il dibattito politico e non, è stato lo stupro di gruppo al Foro Italico di Palermo. È qui che, la notte tra il 6 e il 7 luglio, il branco (ragazzi tra i 18 e i 20 anni, più un 17enne) ha colpito, stuprando una 19enne. Il video della violenza è diventato un contenuto ricercatissimo su Telegram.Poche settimane dopo, il caso di Caivano, in provincia di Napoli. Qui, un gruppo di adolescenti (tutti minorenni tranne uno) si è avventato su due cuginette 13enni. Le ragazzine sono state condotte in un capannone, quindi abusate. E purtroppo anche filmate durante l'atto.Notizie, queste che segnano in negativo l'estate ormai al termine e che fanno il paio con quanto accaduto a Maiorca. Il 13 luglio, infatti, ha suscitato scalpore l'incidente verificatosi sulla Playa de Palma che ha portato all'arresto di sei tedeschi, accusati di aver abusato di una 18enne. Risale a un paio di settimane fa, invece, l'arresto di cinque turisti francesi e uno svizzero per un’aggressione sessuale ai danni di una giovane britannica. Anche in quest'ultimo caso i video, più di 20 conservati nei rispettivi cellulari, hanno permesso di incastrare gli aggressori. L'ultimo episodio risale allo scorso venerdì, quando tre turisti inglesi hanno abusato di una connazionale mentre era sotto effetto di droga.

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COMMENTI
 

Elisa_S 1 anno fa su tio
Questi siti vanno vietati ai minori. Un conto e vedere un giornaletto, come quelli che girano ai nostri tempi o qualche filmetto osé. Li si poteva dire che era ancora un livello sano. I tempi purtroppo sono cambiati, c e troppo nella rete , davvero troppo. I giovani vanno protetti..

Urca che roba 1 anno fa su tio
iniziate a non far uscire le vostre figlie il sabato sera vestite da( viale Zara ..sono aperta in tutti i canali ) genitori miei la colpa è anche vostra!!

Paolin’ 1 anno fa su tio
Risposta a Urca che roba
Aspettaspettaspetta? Cioè, io se ne vedo una vestita in maniera provocante sono giustificato a saltarle addosso? Questo mi semplifica di molto la comprensione. Grazie per la dritta e per il commento così stucchevole.

Voilà 1 anno fa su tio
Risposta a Urca che roba
Urca che roba, pensavo di non sentire più cose simili... La vittima di una violenza non ha mai colpa!

F/A-19 1 anno fa su tio
Risposta a Urca che roba
Urca che roba, sono daccordissimo con te, girano ragazzine che sembrano quello che dici, sia per come si vestono e sia per come si comportano e si esprimono. Questo sarebbe da correggere ma qualcuno qui non ha capito come gira il mondo. Stravolgono le regole, le buone maniere, la buona educazione e poi si pretende che tutto funzioni bene, questi che affermano ciò non sono buoni genitori , difendono simili comportamenti sconci e poi ci lamentiamo, è proprio un mondo al contrario.

F/A-19 1 anno fa su tio
Risposta a Voilà
Voila, se un ladro ti entra in casa e tu gli dai una legnata è tutta colpa tua ?

Elisa_S 1 anno fa su tio
Risposta a F/A-19
FA-19. Che paragone quello del ladro e la legnata. Una ragazza si può vestire come vuole, anche se può sembrare una poco di buono. Loro cercano di attirare le attenzioni e sentirsi uniche. . Però questo NON dà il diritto a nessuno di toccarle se non vogliono. Un no e un no.

F/A-19 1 anno fa su tio
Risposta a Elisa_S
Si però l’occasione fa l’uomo ladro, se trovi 1000.- franchi per terra in un bosco cosa fai? Lo consegni in polizia? Come hai detto bene in un’altro post le regole dei nostri tempi andavano bene, ora si sta esagerando ed i primi a sbagliare sono i genitori che permettono tutto e di più, anzi, sono i primi a dare il cattivo esempio. L’uomo è attratto dalla donna, specialmente se è in giro come una escort e le ragazze fan di tutto per farsi guardare, anche troppo direi, poi non lamentiamoci se qualcuno si spinge più in là, questo senza parlare di stupro che è una cosa odiosa e da condannare. Di esempi se ne possono fare tanti ma la sostanza è che la nostra società non ha più regole, morale, buon comportamento, internet è una rovina perché non controllato, non si ha più la capacità di avere dei limiti, per qualcuno è tutto permesso solo per emulazione, attenzione perché stiamo rovinando una generazione intera.

Elisa_S 1 anno fa su tio
Risposta a F/A-19
Hai ragione il tuo discorso non fa una piega. Sono gli esempi e le referenze che sono da eliminare. ho visto il web crescere da zero ad oggi. E la rovina delle nuove generazioni. Lo vedo con mio figlio da poco adolescente. E un continuare a controllare e spiegare perché no. Internet e la rovina della società. Se ci si pensa bene e il fulcro di molti problemi e troppi social sono lo specchio della falsità e della superficialità. Rovina del mondo. Speriamo che la politica si sveglia.

Il_Moralizzatore 1 anno fa su tio
"Lo stupratore non è malato, è il figlio sano del patriarcato" -cit.

Hammer 1 anno fa su tio
La professoressa ha dimenticato un ruolo importante: i media! I social poi sono un megafono...

UtenteTio 1 anno fa su tio
Mi sembra che si confondono un po le cose, a Caivano è stato il branco! Come quelli che giravano con la macchina ed hanno ucciso il bambino, poi pubblicato sui social, un branco che si credono intoccabili, ma viste le latitudini, spero vivamente che venga risolto tra il chiaro e lo scuro.

F/A-19 1 anno fa su tio
Risposta a UtenteTio
E quindi anche i social hanno la loro colpa in quanto spingono a mettere in rete tant’è porcherie, spingono all’emil azione e sappiamo come ai giovani piace emulare, poi lasciamo perdere ciò che gira in internet, ripeto, condanno chiaramente la violenza alle donne, ma anche le donne devono comportarsi da donna.

TopìX 1 anno fa su tio
Diciamo la verità: non è MAI e assolutamente colpa dei film a luci rosse. Qualunque uomo sano di mente si guarda i film a luci rosse (e parlo di film a luci rosse x gente normale, film che non contengono violenza). Le “persone” che compiono certi atti come quelli riportati dalla cronaca di oltre confine, lo fanno spinti da ben altri input: famiglie latenti e disastrose, educazione scolastica assente, compagnie malate e , diciamocela tutta, un seme della violenza già presente al momento del concepimento e coltivato x bene in seguìto!

Dapat 1 anno fa su tio
Risposta a TopìX
👍🏼👍🏼

Urca che roba 1 anno fa su tio
Risposta a TopìX
famiglie latenti ecc ecc.. be è il 90% di oggi che schifffooo
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