Presentata ufficialmente l'edizione 2023 del Festival, in programma dal 15 al 17 settembre
LUGANO - «Non sentirsi mai primi della classe, ma neanche secondi a nessuno». Con queste parole il presidente Andrea Leoni ha descritto Endorfine Festival, che torna a stuzzicare gli intelletti e la curiosità dei ticinesi dal 15 al 17 settembre. Il grande filo conduttore dell’edizione 2023 è “Connessioni”: «Offriamo al mondo una voce e poi cerchiamo di entrare in relazione con quello che abbiamo attorno, le sfide che la contemporaneità ci mette davanti», ha spiegato la direttrice Roberta Nicolò.
«Un presidente orgoglioso» - Leoni ha ricordato gli inizi “eroici” del Festival, con la conferma all’ultimo minuto dell’ospite Carles Puigdemont, presidente della Catalogna. In questi anni le cose sono cambiate molto: «Pur sempre con quella insoddisfazione che è il motore dell’ambizione, mi sento un presidente orgoglioso». L’apporto della Città di Lugano è stato fondamentale e anche nel 2024 questo importante partner sarà presente al fianco degli organizzatori. Il parterre è sempre di altissimo livello: «Personaggi che forse sono troppo grandi per noi, ma poi si riesce a portarli qui».
Un festival dal «respiro internazionale» - Il vicesindaco Roberto Badaracco ha sottolineato la crescita costante del valore aggiunto del Festival. L’accoppiata vincente di Endorfine? I temi, ma anche i personaggi. «Sentire parole importanti su temi così importanti»: questa è la spinta che porta il pubblico a prendere parte agli incontri. Endorfine è, ha aggiunto Badaracco, «una carta vincente per Lugano», che si trova ad avere «un respiro internazionale che prima non avevamo».
Felici d'invitare (e di essere invitati) - Nicolò ha quindi ricordato come il comitato sia relativamente piccolo: ne fanno parte solo sei persone. «Facciamo tanto» e sempre a titolo volontario, «con entusiasmo e la voglia di farlo». Cosa li spinge? La volontà di portare intellettuali e protagonisti dell’attualità a Lugano. Anche per gli ospiti c’è la felicità di arrivare in città: «Sono felicissimo di arrivare a Lugano» ha confidato a Nicolò Mohamedou Ould Slahi, uno dei tre super-ospiti del Festival, che racconterà al pubblico ticinese i suoi anni da recluso nel carcere di Guantanamo.
Il programma - Si comincia venerdì 15 settembre con Antonio Scurati, scrittore e autore della saga di “M.” Si prosegue sabato 16 con la giornalista russa dissidente Elena Kostyuchenko, il già citato Mohamedou Ould Slahi, la designer Patricia Urquiola. Gran finale tra letteratura e risate con Nino Frassica. Domenica 17 si apre con il procuratore capo di Palermo Maurizio de Lucia, poi si procede con le “Punture di Zanzara” di Giuseppe Cruciani e infine con la giornalista Cecilia Sala, che parlerà di nuovi linguaggi dei media, di Iran e di altre tematiche.
Il premio Borradori - C’è già un possibile vincitore del premio dedicato a Marco Borradori? Il compito dei giurati è difficile, ha sottolineato Leoni. «Ci sono due o tre personaggi importantissimi». La decisione verrà presa solo un paio di giorni prima dell’assegnazione.