Aumento dell’energia all’ingrosso e tasse federali incideranno per 150 franchi all’anno sulla bolletta di ogni famiglia
LUGANO - Il rincaro della bolletta della luce a partire dal 2024 è una questione che preoccupa i ticinesi, costretti a fare i conti con inflazione, aumento del tasso ipotecario e del costo di beni e servizi. Lo sanno bene gli interlocutori intervenuti nella conferenza stampa odierna a Muzzano, nella sede dell'Azienda industriali Luganese (AIL).
Un'occasione, questa, per parlare di aumenti che, dal prossimo 1° gennaio, saranno dell’11,99% (30,83 centesimi al kilowattora (cts/kWh), contro i 28,52 cts del 2023). A evidenziare i fattori che incideranno sul prezzo finale sono stati, per le AIL, il presidente Angelo Bernasconi, il Ceo Andrea Prati, il Cfo Lucas Bätchtold e il direttore generale Marco Bigatto. A quest'ultimo è spettato il delicato compito di dare spiegazioni riguardo l’andamento al rialzo dei prezzi.
«Concretamente significa che sulle tasche di un'economia domestica con un consumo medio di 4’500 kWh all’anno, l'aumento peserà circa 150 franchi in più all’anno», ha affermato Bigatto. Aumento da imputare a un incremento del costo all’ingrosso dell’energia che, nel corso di quest’anno, si è abbassato, ma è rimasto ben al di sopra della media. Nel primo semestre del 2021, infatti, l’elettricità veniva pagata 5 cts/kWh, mentre ora, in borsa, i prezzi si sono stabili sui 155 euro/mWh, traducendosi in un costo pari a 15 cts/kWh, ovvero il triplo. Insomma, dopo il terremoto sul mercato dell’energia registrato a seguito della guerra in Ucraina, i prezzi si sono notevolmente calmierati, ma rimangono comunque alti.
Oltre a questo si aggiungono «la nuova tassa federale per le riserve invernali,1,20 cts/kWh, ossia 54 franchi annui, i costi di rete in aumento del 12,6%, 52 franchi all’anno e l’aumento dei costi del sistema Swissgrid pari al 63%, quindi 13 franchi all'anno». In più sulla rete, a causa della riduzione dei consumi, il costo dell’energia è cresciuto del 4,8% a 29 franchi all’anno.
Scende la bolletta del gas
Sul fronte del gas la situazione sembra invece migliorare. A partire dal 2024, ammonterà a 12,12 cts/kWh, con una diminuzione del 5% rispetto al 2023. Con uno sgravio pari a 160 franchi all’anno per un’economia domestica media che consuma 30’000 kWh.
Questo grazie al contributo dei cittadini e un inverno mite che hanno consentito una riduzione dei consumi. «L'energia in eccesso è quindi stata rimessa sul mercato e rivenduta a un prezzo più alto rispetto a quando l’abbiamo comprata. L’utile lo restituiamo ai clienti e dunque riusciamo ad abbassare il costo complessivo delle tariffe». I kWh ora circolanti sulla rete del comprensorio di AIL sono stati il 13% in meno rispetto all’anno scorso. « A parità di costi, quindi, ci sono meno kWh da poter distribuire».
Prospettive 2025
Auto elettriche, pompe di calore e nuove tecnologie spingono i consumi verso l’alto. Il costante aumento della domanda, accompagnato da un acquisto delle componenti energetiche da parte di AIL che avviene su un periodo triennale (per il 2023, è stata comprata tra il 2019 e il 2021), lascia aperta la domanda: cosa dobbiamo aspettarci, allora, per il 2025? Ricordiamo infatti che il picco dei prezzi sui mercati è stato raggiunto nel 2022. «Nonostante i prezzi procedano verso la stabilizzazione, è davvero difficile da prevedere, ammette Andrea Prati. «Il nostro svantaggio è che dobbiamo acquistare i prodotti energetici dai mercati esteri».