La manifestazione dei sindacati e degli schieramenti di sinistra ha avuto luogo sabato pomeriggio a Bellinzona
BELLINZONA - Ha avuto luogo sabato pomeriggio a Bellinzona la manifestazione organizzata da sindacati e forze politiche di sinistra contro l'ennesimo rincaro dei premi di cassa malati e per lanciare una proposta alternativa all'attuale sistema. Ovvero la cassa malati unica, nazionale e basata sul reddito. «L'unica soluzione possibile», come affermato da Matteo Pronzini dell'MPS nella presentazione di giovedì dei contenuti della mobilitazione.
Al punto di partenza prefissato, ovvero il piazzale della Stazione FFS di Bellinzona, si erano radunate alcune decine di persone. Il corteo, una volta giunto a destinazione nel cuore della capitale, in Piazza Nosetto, poteva contare circa 500 unità, come rilevato dal segretario regionale di Unia Giangiorgio Gargantini e confermatoci anche da Matteo Pronzini.
Alla manifestazione hanno preso parte esponenti di MPS, PS, Verdi, GISO e ForumAlternativo e delle sigle sindacali Unia, Uss, Sev, Vpod e Syndicom. Due gli obiettivi dichiarati: il primo è il congelamento degli aumenti previsti per il 2024, «inaccettabili, incomprensibili, ingiustificabili», secondo Angelica Lepori, che ha preso la parola a nome dell'MPS. Una singola misura che non è sufficiente e che deve essere accompagnata da proposte «che sono sul tappeto (e da tempo): dall’aumento dei sussidi all’esenzione del premio per i figli minorenni. Ancora una volta è una questione di scelte politiche».
Il secondo obiettivo è la radicale modifica della LAMal, che dovrebbe diventare «una vera assicurazione sociale», ha aggiunto Lepori. Chi è sceso in piazza oggi ha ribadito come la salute sia un bene fondamentale e comune. «L’accesso alle cure deve essere garantito a tutte e tutti, indipendentemente dal reddito, dall’età, dal sesso o dal luogo di residenza; e queste cure devono poter essere fornite nelle migliori condizioni possibili grazie a un personale che possa lavorare nelle migliori condizioni di lavoro e di remunerazione».
Lepori ha fatto un po' di autocritica sul ritardo nell'organizzazione di una manifestazione di questa natura, dopo anni e anni di costanti aumenti dei premi di cassa malati. «La battaglia che oggi annunciamo deve essere permanente, quotidiana, deve passare attraverso un lavoro costante di informazione, denuncia e, soprattutto, di mobilitazione. Deve inserirsi in una battaglia più generale per la difesa del potere d’acquisto delle famiglie, in particolare di quelle dei salariati, che diminuisce sempre di più in un paese nel quale una piccola minoranza si arricchisce ogni anno sempre di più. Ad esempio integrando nell’indice dei prezzi al consumo i premi di cassa malati. Una vicenda vergognosa che si trascina da anni in nome di presunte questioni tecniche: in realtà una decisione, come tutto quanto riguarda l’assicurazione malattia, squisitamente politica».