Il corteo è partito da Largo Elvezia ed è proseguito per le vie del centro cittadino.
BELLINZONA - Sono studentesse, lavoratrici, madri, figlie. Tra loro svetta anche il viso di qualche uomo, soprattutto giovani. Dopo i recenti fatti di cronaca avvenuti nella vicina Italia, sono state circa un migliaio i partecipanti che hanno colto l'invito, inoltrato da diverse organizzazioni femministe, associazioni e organizzazioni politiche, a scendere in piazza a Bellinzona, in occasione della manifestazione indetta per la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
Alcune di loro tengono in mano un cartello con la frase: «Se domani non torno, distruggi tutto». Parole rimaste impresse a ciascuno di noi, proferite solamente qualche giorno fa da Elena Cecchetin.
«Io l'8 ogni giorno» è Il corteo partito alle 14.30 da Largo Elvezia, per far sentire la «forte voce di chi desidera un società libera dalla violenza, rispettosa delle diversità e contraria al sessismo, all'omofobia, alla transfobia e al razzismo», come recitava il volantino.