Se non c'è testamento e non si riesce a rintracciare i legittimi eredi entro un anno, sono Cantone e Comune a ottenere il lascito.
BELLINZONA - C’è il morto, ma non l’erede. È successo, in Ticino, ben 44 volte negli ultimi dieci anni, per un ammontare complessivo di 3,538 milioni di franchi. E a incassare, in questi casi, è per il 75% il Cantone, che ci ha fatto un gruzzolo pari a 2,65 milioni di franchi. Lo rivela a Tio/20minuti l’Ufficio cantonale della tesoreria e delle fatturazioni.
E il restante 25%? Viene versato al Comune in cui risiedeva il defunto. L’articolo 466 del Codice civile svizzero stabilisce infatti che «nel caso in cui un defunto non ha eredi, la successione è devoluta al Cantone in cui egli ha avuto l’ultimo domicilio od al Comune designato dal diritto di questo Cantone».
La domanda però sorge spontanea: come utilizza questi soldi il Canton Ticino? «Le successioni senza eredi rientrano nelle disponibilità generali dello Stato», chiarisce l’Ufficio della tesoreria, «sono quindi utilizzate senza scopi specifici».
Soldi e terreni non vengono però devoluti al Cantone in quattro e quattr'otto, ci viene assicurato: le autorità competenti svolgono infatti una vera e propria ricerca degli eredi, che rimane attiva per un anno. Le preture si occupano di far uscire degli annunci, denominati "grida", sul foglio ufficiale. Se vi è ragione di credere che i potenziali eredi si trovino in un determinato Paese o in una determinata regione possono inoltre adoperarsi per pubblicare degli inserti sui giornali locali.
«Sono però solo una minoranza, tra quelle che appaiono sul foglio ufficiale, le grida che vengono divulgate perché non si riesce a trovare alcun legittimo erede del defunto», tiene comunque a precisare la Pretura di Bellinzona. «Spesso sono già stati identificati alcuni degli eredi, ma si ricercano ulteriori familiari aventi diritto che magari vivono all’estero o dei quali si sono persi i contatti». Le grida vengono pubblicate anche quando da testamento il lascito viene attribuito a eredi istituiti (non consanguinei) e si sono perse le tracce degli eredi legittimi. Attraverso la ricerca, infatti, si dà loro la possibilità di ricevere l’informazione e, eventualmente, di contestare il testamento.