La critica: «Sgravare fiscalmente chi guadagna più di 30’000 franchi al mese e mettere in difficoltà i dipendenti pubblici?
BELLINZONA - Riunitosi questa mattina, il comitato "Stop ai tagli", di cui fanno parte i sindacati e i partiti progressisti, ha lanciato il referendum contro la nuova riforma fiscale, approvata durante l'ultima sessione del Gran Consiglio.
«La riforma - è stato sottolineato durante la conferenza stampa - favorisce chi guadagna cifre astronomiche, proponendo infatti una riduzione dell'aliquota massima al 12% per chi ha un reddito imponibile di almeno 300'000 franchi. Questo corrisponde a un regalo fiscale per chi percepisce un salario netto mensile di almeno 30’000 franchi, con la giustificazione di stimolare l’economia. Tuttavia, questa manovra comporterà minori entrate stimate a 96 milioni di franchi all'anno per Cantone e Comuni. In sostanza, un nuovo regalo ai ricchi a discapito della redistribuzione equa delle risorse e del rafforzamento del Servizio pubblico».
In questo particolare periodo storico, con l'aumento dei premi di cassa malati, la perdita del potere d’acquisto a causa dell’inflazione e la precarizzazione del mercato del lavoro, «proporre una politica fiscale basata sugli sgravi ai redditi più elevati è a dir poco incosciente», ha sottolineato il Comitato. «Ora più che mai, con le finanze in profondo rosso a causa dei quasi 200 milioni di sgravi degli ultimi anni, non c’è margine per nuovi sgravi a chi non ne ha bisogno!».
Il Comitato "Stop ai tagli" si oppone quindi alla riforma invitando la cittadinanza a firmare il referendum.
Maggiori informazioni e i formulari sono disponibili su: www.stop-ai-tagli.ch
Il Comitato "Stop ai tagli" è composto da: Coordinamento donne della sinistra, Forum Alternativo, Giovani Verdi, Gioventù Comunista, Gioventù Socialista, MPS, OCST, Partito Comunista, Partito Operaio e Popolare, Partito Socialista, Più Donne, SEV, SISA, SIT, SSM, Syndicom, UNIA, USS, Verdi e VPOP.