Con una lettera si chiede al Parlamento di accelerare i tempi per la definizione del Preventivo del Cantone.
BELLINZONA - Con una lettera inviata al presidente della Commissione Gestione e Finanze, Michele Guerra, l'Associazione Cliniche Private Ticinesi (ACPT) ha espresso preoccupazione per i ritardi che si stanno accumulando nella definizione del preventivo 2024 del Cantone e ha sollecitato il Parlamento ad accelerare i tempi.
Nella lettera fanno notare che le cliniche non hanno ancora potuto sottoscrivere il contratto che regola il pagamento delle prestazioni per l’anno in corso. «Se da un lato - si legge - il Cantone garantisce fin qui anticipi analoghi a quelli versati nel 2023, dall’altro ciò non offre alcuna garanzia su quanto sarà effettivamente riconosciuto sull’arco dell’anno».
Il presidente dell’ACPT Giancarlo Dillena ha sottolineato che quanto lo Stato versa «non costituisce un “sussidio” (come talvolta si afferma erroneamente) ma un contributo alle ospedalizzazioni che le cliniche garantiscono alla popolazione ticinese (come previsto dalla legge federale)». Il contributo del Cantone per il settore ammonta a oltre 108 milioni di franchi all’anno (consuntivo 2022). «Sono mezzi assolutamente necessari, che le cliniche spendono in ragione di più del 60% per le risorse umane. La garanzia della copertura dei costi sull’arco dell’anno è essenziale per poter pianificare in modo adeguato le prestazioni ai pazienti. Nella migliore delle ipotesi, osserva ancora la lettera, si potranno concludere gli accordi al più presto il mese seguente l’approvazione del preventivo, con ritardi e incertezze che peseranno sul lavoro degli istituti di cura».
Nel testo della missiva si legge anche l'inquietudine per la ventilata introduzione di un “contributo di solidarietà” pari all’1,5% da dedurre dal contributo annuo complessivo (ca. CHF 1,6 mio). «Laprospettiva - viene spiegato - è preoccupante, perché metterebbe oltremodo sotto pressione gli istituti sanitari, che da tempo soffrono per il sotto finanziamento delle prestazioni, come richiamato più volte dalle associazioni mantello. Anche qui non si hanno informazioni precise, in attesa della definizione del preventivo. In questo ambito l’ACPT chiede al Parlamento di dare indicazioni chiare e vincolanti al Governo».