Sulla gestione dei consolati italiani Gian Lorenzo Cornado riconosce le difficoltà, ma sottolinea gli sforzi per migliorare i servizi.
LUGANO - La scorsa settimana abbiamo pubblicato un articolo in cui riferivamo di un sentimento di insoddisfazione da parte della comunità italo-svizzera nei confronti della gestione di alcuni consolati italiani in Svizzera. Avevamo riportato il malcontento per le lunghe attese nell’ottenimento di passaporti e altri documenti, nonché per il servizio che quotidianamente viene offerto ai cittadini italiani. Lamentele che sono state espresse all’interno del blog anche da diversi lettori che hanno avuto modo di frequentare in questi anni i consolati italiani in Svizzera, e in particolare quello di Lugano.
Le critiche non sono passate inosservate, e oggi l’ambasciatore d’Italia in Svizzera, Gian Lorenzo Cornado, ha inviato una lettera di risposta che qui pubblichiamo integralmente. L’Ambasciatore Gian Lorenzo Cornado si scusa con tutti i cittadini che si rivolgono ai consolati, e pur non negando alcune difficoltà presenti in queste strutture, ritiene tuttavia «eccessivo e ingiustificato il «sentimento di “vergogna” che molti dei lettori italo-svizzeri che si sono rivolti a voi dicono di avvertire nei confronti dell’Italia».
Gentili membri della redazione del giornale “Tio – 20 minuti”,
vi scrivo con riferimento all’articolo pubblicato il 19 gennaio scorso sul vostro giornale: “Il caos dei Consolati italiani in Svizzera – la situazione è insostenibile”.
L’articolo, e i vari commenti degli utenti, mi inducono a condividere con voi alcune riflessioni sul funzionamento della nostra rete consolare in Svizzera e, più in generale, sugli ottimi rapporti che intercorrono tra i nostri Paesi.
Prima di tutto, vorrei sottolineare che il miglioramento dei servizi consolari è un impegno che il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, su diretto impulso del Ministro Antonio Tajani e con il sostegno della Direzione Generale degli Italiani all’Estero, sta conducendo sull’intera rete.
L’insoddisfazione dei nostri connazionali in Svizzera per il livello di erogazione dei servizi consolari è una realtà che, sin dal mio arrivo come Ambasciatore italiano, ho voluto affrontare con massima attenzione e impegno. Per questo, prima di tutto, vorrei scusarmi con quanti dei vostri lettori ancora incontrano ostacoli e difficoltà quando si interfacciano con le nostre Sedi consolari.
L’articolo si sofferma in modo particolare sul Consolato di Basilea, ma si menzionano anche gli altri consolati di Zurigo, Ginevra, Lugano e la cancelleria consolare di Berna. Per questo, vorrei spiegare a voi e a tutte le lettrici e i lettori del vostro giornale quali e quanti sforzi stiamo facendo per migliorare la situazione e la qualità del servizio all’utenza.
La Svizzera rappresenta il quarto Paese al mondo per la dimensione della collettività italiana all’estero (seguendo Argentina, Germania e Brasile), con oltre 656.000 connazionali iscritti all’anagrafe consolare nel 2023 (+0,8% rispetto al 2022). Questi numeri riflettono una realtà culturale e sociale di profonda vicinanza, integrazione e amicizia tra i nostri popoli e le nostre culture.
Sono numeri che causano un’enorme pressione sui nostri Consolati: in media, ogni operatore consolare gestisce oltre 7.000 utenti e ciò comporta dunque una costante pressione sugli Uffici. A Basilea, Sede che viene più volte citata nell’articolo, la media arriva a 8.600 utenti per operatore consolare.
Nel 2023, le sedi consolari italiane in Svizzera hanno rilasciato 56.674 tra passaporti e carte di identità elettroniche (dei quali, 20.119 rilasciati a Zurigo), con un incremento del 17,1% rispetto all’anno precedente (solo a Basilea, lo scorso anno, questa percentuale è salita del 32,3% per l’erogazione di passaporti). Tutti i Consolati in Svizzera hanno incrementato l’offerta di documenti di viaggio nel 2023, mostrando il consolidamento di una tendenza già avviata.
Con questi numeri, non intendo negare le difficoltà che i connazionali lamentano attraverso le loro recensioni di Google o sui commenti al vostro articolo. Vorrei però sottolineare che l’affermazione “il Consolato è gestito da italiani e di conseguenza, le condizioni italiane prevalgono” non rende merito a tutti gli sforzi che la rete consolare italiana in Svizzera sta mettendo in atto per far fronte alla grande domanda di servizi consolari.
Con questo intendo valorizzare l’operato dei Consoli e di tutto il personale impiegato nei Consolati, che ogni giorno affronta carichi di lavoro molto elevati e che spesso non vede riconosciuto il proprio operato.
Inoltre, con le mie parole, vorrei ribadire e ricordare il grande contributo che gli italiani, che costituiscono il 10% della popolazione elvetica, hanno apportato alla costruzione della Svizzera moderna e alla sua affermazione tra i Paesi più avanzati del mondo.
Tornando alla rete consolare in Svizzera e, in particolare, ai Consolati di Basilea e Zurigo, citati nell’articolo,sono molte le innovazioni introdotte negli ultimi mesi proprio con l’obiettivo di venire incontro alle esigenze dei connazionali. A Basilea, attualmente, gli sportelli per i passaporti e le carte di identità sono raddoppiati rispetto a un anno fa. Da Zurigo, alcuni funzionari si spostano a San Gallo (una volta alla settimana), a Coira (due volte al mese) e a Lucerna (una volta al mese) per prendere le impronte digitali dei connazionali ed evitare che debbano recarsi in Consolato.
Gentili membri della redazione del giornale “Tio – 20 minuti”, ho voluto scrivere questa lettera, oggi, per ribadire che il sentimento di “vergogna” che molti dei lettori italo-svizzeri che si sono rivolti a voi dicono di avvertire nei confronti dell’Italia è, a mio giudizio, eccessivo e ingiustificato. Non abbiamo, purtroppo, soluzioni immediate a portata di mano ma posso garantire che continueremo a lavorare intensamente, ogni giorno, per soddisfare le esigenze delle connazionali e dei connazionali che hanno fatto della Svizzera la loro casa.
Con stima,
Gian Lorenzo Cornado
Ambasciatore d’Italia in Svizzera