La maggior parte dei casi riguarda molestie, ma alcuni riguardano anche atti sessuali con bambini e abusi.
LUGANO - Sono dieci le presunte vittime che si sono fatte avanti alla diocesi di Lugano, in seguito alla pubblicazione dello studio sugli abusi nella Chiesa cattolica, avvenuta a settembre. La maggior parte dei casi riguarda molestie sessuali, ma alcuni riguardano anche atti sessuali con bambini e abusi sessuali.
Le segnalazioni sono pervenute in seguito alla pubblicazione dello studio sugli abusi nella Chiesa cattolica condotto dall'Università di Zurigo (UZH) nello scorso settembre. Alcuni degli episodi riportati erano già noti, mentre altri riguardano nuove accuse, ha riferito la diocesi di Lugano all'agenzia Keystone-ATS.
Le vittime possono contattare direttamente gli psichiatri o gli psicoterapeuti della commissione di esperti apposita e vengono ascoltate più volte. In base al rapporto della situazione redatto dal personale che interagisce con i malcapitati, la commissione decide come procedere: a seconda della volontà di chi riporta episodi di abusi è anche possibile rivolgersi alla Commissione per l'indennizzo delle vittime di abusi sessuali commessi in ambito ecclesiale e prescritti.
Ieri, la diocesi di Basilea aveva comunicato di aver ricevuto 183 segnalazioni riguardanti episodi di violenza sessuale durante il mandato del vescovo Felix Gmür, durato 13 anni. Quasi la metà dei casi (ossia 92) sono stati denunciati dal settembre 2023 fino a oggi.