Un progetto editoriale nato da altruismo e coraggio, ma anche da tenacia e metodo, creato e voluto dalla Fondazione Ticino Cuore.
Un libro per raccogliere le testimonianze attorno al tema della rianimazione cardiocircolatoria, questo è il progetto presentato oggi (6 marzo) a Massagno all’aula magna delle scuole elementari dalla fondazione Ticino Cuore e presentato dal vice sindaco Fabio Nicoli.
“Con la mano sul cuore”
In che modo si è giunti a salvare sempre più persone da un infarto o arresto cardiaco? Nel libro sono stati illustrati i passi che sono stati fatti a partire dal 2005 per raggiungere questo obiettivo e sono state raccontate le ore di volontariato. I protagonisti sono coloro che hanno contribuito in prima persona a fare la storia di questo capitolo della medicina in Ticino, professionisti noti ed “eroi quotidiani” sconosciuti, i First Responders (poliziotti, guardie di confine, cittadini e cittadine).
I sei i capitoli principali riprendono tutti i passi della catena della sopravvivenza, illustrati da due giovani artiste e introdotti da una riflessione filosofica di Francesca Rigotti.
Claudio Benvenuti, direttore della Fondazione Ticino Cuore: «il libro nasce da un’esperienza fatta durante i convegni in cui siamo stati chiamati a rappresentare l’operato della nostra fondazione, la gente ci diceva “da voi è possibile e da noi non è possibile“, perché?». La differenza la fanno le persone, sono loro che hanno permesso alla Fondazione di arrivare a questo livello qualitativo riconosciuto a livello internazionale. Per questo motivo è stato deciso di mettere tutto “nero su bianco” per mantenere una traccia di quello che è stato fatto.
Il libro è nato da un incontro con Claudia Lafranchi al Cavaliere del Cuore. Si voleva dare spazio alle persone: chi sono, cosa hanno fatto e il loro ruolo, come esseri umani e non come istituzioni. Da questo ne è nata una «grande esperienza editoriale e umana».
Sono state raccolte le storie del vissuto di chi ha soccorso e di chi è stato soccorso, con lo scopo di valorizzare l’essere umano che sta dietro iniziative di questo tipo. E anche per questo motivo come segno di riconoscimento nel libro sono stati inseriti tutti i nomi first responders che fino al 2022 hanno soccorso delle persone.
Una raccolta di emozioni di chi è stato salvato e di chi era al capezzale al momento del risveglio delle persone salvate. Un ricordo del passato con uno sguardo al futuro in mano ai giovani. E proprio in questa occasione, i ragazzi delle scuole elementari di Massagno sono stati protagonisti del corso di rianimazione e uso del defibrillatore, dando un messaggio forte, ovvero che la rianimazione può essere insegnata anche ai più giovani.
Interventi
Alla presentazione sono intervenuti anche il prof Dr. Med Tiziano Mocetti che ha raccontato come si è iniziato a intervenire nel 1974 in casi di arresto cardiaco. Seguito da Carlo Casso, direttore della Croce Verde Lugano che ha raccontato invece di come ha partecipato ai primi passi intrapresi dalla Fondazione Ticino Cuore fino all’evoluzione della sinergia tra soccorso preospedaliero e presa a carico del paziente in ospedale. Ed infine anche il direttore Roberto Cianella delle FCTSA (Federazione Cantonale Ticinese Servizi Autoambulanze) ha menzionato l’attività che la federazione svolge per monitorare tutti gli interventi ed organizzarli al meglio anche in futuro «perché quando la speranza diventa prospettiva è bellissimo».
Invece il Consigliere di Stato De Rosa, non potendo essere presente alla presentazione ha inviato un comunicato nel quale ha detto che «Come cittadino sono fiero e rassicurato di contare su di voi»”
I libri sono ordinabili gratuitamente sul sito di Ticinocuore.
La Fondazione Ticino Cuore
È un punto fermo nel panorama della sanità locale, nata dalla collaborazione della Federazione Cantonale Ticinese Servizio Autoambulanze (FCTSA) e del Cardiocentro Ticino, con l’obiettivo di garantire un rapido intervento in caso di arresto cardiaco improvviso. Nel nostro cantone sono circa 300 gli eventi che colpiscono le persone sul nostro territorio e la tempestività d’intervento è fondamentale perché ogni minuto conta: prima si interviene e più possibilità di sopravvivenza e di qualità della vita del paziente ci sono.
Grazie al sistema studiato e messo in pratica da Ticino Cuore con la rete dei First Responders e i 1600 defibrillatori pubblici a disposizione della popolazione sparsi sul territorio, si è passati da una sopravvivenza del 25% al 50%. Questi elementi fanno sì che il Ticino sia fra le aree di più alta possibilità di sopravvivenza al mondo.