Il rettore della facoltà di Teologia di Lugano interviene dopo l'avvio del processo contro il docente.
La Facoltà di Teologia di Lugano, dopo la notizia della prima udienza per l’accusa di discriminazione e incitamento all’odio a causa dell’orientamento sessuale, fatta al professor Manfred Hauke, della Facoltà di Teologia di Lugano (FTL), interviene per ribadire la propria posizione.
«La FTL ribadisce – come già comunicato nel 2021 all’inizio del “caso” – i propri principi di inclusione e di non discriminazione per cultura, religione o orientamento sessuale e l’impegno a essere un’istituzione formativa coerente e attiva per il territorio ticinese, elvetico e internazionale. I principi della FTL su questi temi sono esplicitamente condivisi dal prof. Hauke che, sulla base delle informazioni attualmente in possesso, in nessuna attività d’insegnamento e ricerca presso la FTL ha mai veicolato alcun messaggio discriminatorio o di incitamento all’odio», questa la prima parte del messaggio.
«La FTL ricorda che l’oggetto del procedimento in corso è la pubblicazione nel 2020 di un articolo di un teologo polacco su di una rivista pubblicata in Germania, di cui il professor Hauke è editore (“Herausgeber”). Il professor Hauke gode di stima per la sua integrità scientifica ed accademica presso docenti e studenti di FTL, al suo riguardo non è mai stato rilevato alcun atteggiamento, scritto o comunicazione che potesse essere riprovevole. FTL attende con serenità gli esiti del procedimento. Il caso era stato fin da subito portato, d’accordo con l'allora Rettore dell'USI, alla valutazione del comitato etico della FTL, che collaborerà con il Comitato etico dell’USI per un ulteriore approfondimento ed eventuali misure conseguenti. Fino al termine della procedura FTL non rilascerà ulteriori dichiarazioni», cosi si chiude la presa di posizione a firma del professor René Roux, rettore della FTL.