I sentimenti di Lorenzo Onderka, l'uomo a cui è stato intimato di rimuovere un'opinione da tio.ch su ordine del legale di Norman Gobbi.
PURA - Lorenzo Onderka, 62 anni, vive a Pura nel Malcantone. Suo malgrado è diventato uno degli uomini del momento del cosiddetto "caso Norman Gobbi". Una sua opinione pubblicata su tio.ch è stata in seguito rimossa. Su intimazione dell'avvocato Renzo Galfetti che difende il Consigliere di Stato nell'ambito della vicenda legata al famoso incidente verificatosi a metà novembre.
Onderka, come si sente umanamente?
«Premetto che sono attivo nel ramo del commercio internazionale da oltre 40 anni. Sono anche abbastanza abituato agli scontri duri. Non mi fanno paura».
È sereno dunque?
«Sì. Anche se mi spiace un po' che Galfetti abbia reagito così. Arrivare a minacciare diffide e denunce per un'opinione innocua è esagerato».
L'avvocato ha contattato anche Amalia Mirante, responsabile del movimento Avanti con Ticino&Lavoro di cui lei fa parte.
«Galfetti non aveva il mio contatto diretto. E dunque è passato da Mirante. È abbastanza normale. Ecco, non avrei dovuto firmarmi come esponente del movimento. Perché l'opinione è mia».
È l'unico errore che si rimprovera?
«Sì. Per il resto ho letto e riletto l'opinione. Tutto era scritto in modo educato. Anzi, minimizzavo pure l'incidente. Mi chiedevo se fosse il caso di farla così lunga per un fatto così banale. In fondo bastava solo che Gobbi spiegasse come sono andate le cose».
Lei ha avuto uno scambio di mail con Galfetti. Come è andata?
«Al di là delle minacce di denuncia, è stato scortese. E questo mi ha colpito. Perché in questo momento rappresenta legalmente un personaggio importante. Capisco che gli dia fastidio che si parli del suo assistito. Ci mancherebbe. E lui fa molto bene il suo mestiere. Dovrebbe però riconsiderare i suoi toni ed essere un po' più gentile».
Senza volerlo lei è riuscito a fare confermare a Galfetti che il nome di Gobbi risultava scritto sul verbale dell'incidente.
«E questo mi fa piacere. È una notizia importante. Il mio scopo non è certamente quello di denigrare il Consigliere di Stato. Se è innocente, tanto meglio. Basta che lo si dica chiaramente e senza perdere tutto questo tempo e queste risorse».