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Badaracco risponde alle critiche: «Da noi grandi eventi. Lugano appartiene a tutti»

LUGANOBadaracco risponde alle critiche: «Da noi grandi eventi. Lugano appartiene a tutti»

12.06.24 - 06:30
Trecento artisti in 18 giorni per il LongLake. Davvero tutti validi? Il responsabile Eventi difende il cartellone.
Tipress
Fonte red
Badaracco risponde alle critiche: «Da noi grandi eventi. Lugano appartiene a tutti»
Trecento artisti in 18 giorni per il LongLake. Davvero tutti validi? Il responsabile Eventi difende il cartellone.

Riecheggiano, oggi più che mai - in occasione della presentazione del programma di Longlake Lugano - le parole di Guido Sassi, esercente storico di Lugano, che in un nostro recente articolo si era lamentato della scarsa qualità degli eventi organizzati a Lugano: troppe cose minori che attirano “un pubblico da buvette”, e poi assenza di grandi nomi per Estival Jazz come invece accadeva in passato. Arrivava perfino a scomodare l’ex sindaco re Giorgio quando, dall’alto del suo potere, tuonava che Piazza Riforma non si deve svendere e deve essere usata solo per grandi manifestazioni.

Guardando il cartellone di questa 14esima edizione di LongLake Lugano (che vede la presenza di 300 artisti), a parte qualche personaggio di grande richiamo (Alex Britti, Diodato, Ludovico Einaudi) spiccano nomi che - seppur di indubbia bravura - dicono poco al grande pubblico. Per non parlare del Lugano Buskers e dei suoi artisti di strada, che in passato hanno fatto storcere il naso ai puristi dell’arte e dell’intrattenimento.

Cosa ne pensa di queste critiche Roberto Badaracco, vice presidente e responsabile del Dicastero Cultura, sport ed eventi? «Non sono d’accordo. Chi guarda il programma di queste tre settimane trova ad esempio a Estival Jazz nomi conosciutissimi a livello internazionale. Avremo artisti che girano in tutto il mondo e che potranno essere visti e ascoltati gratuitamente a Lugano».

Manca forse quel senso di grandezza o esclusività che secondo alcuni era più presente in passato?
«Dobbiamo cercare di poter coinvolgere tutti, l’intera popolazione che è formata da diversi strati sociali, ma anche ovviamente i turisti, senza dimenticare coloro che amano eventi di nicchia o alquanto particolari. A mio avviso non si possono fare solo eventi per target esclusivi o per élite di alto livello. Lugano deve essere una città aperta a tutti e soprattutto la città di tutti dove ognuno può divertirsi e trovare quanto desidera a livello musicale, artistico e culturale».

C’è chi dice che per risollevare il turismo bisogna creare più eventi durante tutto l’arco dell’anno e non concentrarsi solo sull’estate.
«Abbiamo una programmazione distribuita durante tutto l’anno. La stagione all’aperto è ricchissima e si apre già con l’evento “Pasqua in città” e i mercatini, e termina in autunno con le varie feste autunnali. E poi non dimentichiamoci il grande evento popolare del primo di agosto, con i mercatini sul lungolago chiuso al traffico».

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