Tutte le fasi del nuovo comparto di appartamenti Stabio Garden Living che vedrà la luce a Stabio sui terreni ex-Rapelli.
STABIO - I camion entrano ed escono dal cantiere. Le ruspe scavano senza sosta. Una prima fase dei lavori è quasi ultimata, un’altra inizierà a breve. Insomma, il progetto Stabio Garden Living (180 appartamenti in 10 edifici) procede a ritmo spedito. «I lavori stanno andando bene», ci ha confermato Paolo Colombo, amministratore delegato di A++, società di Lugano che assieme a Keturah Swiss SA è responsabile del progetto architettonico per riqualificare i terreni ex-Rapelli della cittadina momò. «Abbiamo completato la fase di demolizione, di pulizia del terreno e di smaltimento di tutti i materiali presenti all'interno dell'area».
I lavori di preparazione - Spazio dunque alle opere di scavo vere e proprie «che termineranno verso la fine di settembre». Da quel momento in poi verranno collocati i pali e solo dopo inizierà il posizionamento delle gru per il piano della costruzione.
Quanto fatto finora rientra quindi ancora nella fase di preparazione del terreno. La cura dei dettagli è fondamentale per non incappare in qualche brutta sorpresa più avanti. «Si tratta di una fase molto importante per fare sì che tutto il lavoro venga fatto nel migliore dei modi, senza rischi di infiltrazioni e di smottamenti».
Qualche complicazione - Qualche inghippo, a dire il vero, non è mancato. Durante gli scavi la falda molto alta ha provocato alcune fuoriuscite d'acqua. «Il terreno è particolarmente argilloso, bisogna quindi lavorare con grande attenzione su tutti i dettagli». Eppure questi piccoli imprevisti sembrerebbero non aver rallentato la tabella di marcia. «È stato pianificato tutto molto bene e con grande attenzione dai nostri tecnici e ingegneri», ha continuato Paolo Colombo. «Al momento non abbiamo riscontrato difficoltà. Abbiamo potuto però apportare alcuni miglioramenti».
Un progetto collegato con la comunità di Stabio - A raccontare più nel dettaglio le caratteristiche del progetto ci ha pensato Carlo Colombo, direttore creativo di A++. «La nostra società ha deciso di investire in questo territorio perché crediamo offra molte possibilità». La scelta di riqualificare l’area ex Rapelli con un progetto così imponente non ha infatti mancato di attirare l'attenzione della stampa. Il motivo è presto spiegato. «Si tratta di un terreno i cui sviluppi erano un po' fermi. L'obiettivo è di creare una comunità. Non vogliamo solo un progetto di architettura, ma proprio una comunità che possa usufruire di tanti servizi».
Colpisce, in effetti, il contrasto tra una cittadina tranquilla e l’ambizione delle due società. «Vogliamo costruire un parco verde che possa interagire con il borgo storico e offrire tutta una serie di servizi per chi ci abita». Il progetto comprende infatti una palestra, un ristorante e un'area di coworking dove poter lavorare. «Una comunità che si allarga e si estende all'interno del paese». Ci saranno tre ingressi che permetteranno alle persone di entrare dal borgo al parco interno «e quindi interagire fisicamente». Non sarà un progetto chiuso su sé stesso insomma.
Parola d’ordine quindi: continuità. «Una parte storica è stata demolita perché non aveva più sostanza statica. Andremo quindi a ricreare uno spazio che possa interagire con il nucleo in modo tale che i tre ingressi possano fare da connessione diretta fra la parte storica e quella nuova».
Una proprietà che permette di scongiurare, secondo Carlo Colombo, una disconnessione. «La comunità diventa in questo modo ancora più viva. Si creerà una compenetrazione di sinergie sia dal punto di vista architettonico che dal punto di vista della vivibilità del progetto».
Il territorio e i clienti internazionali - Detto questo, spazio invece a chi, oltre a monitorare i lavori, si occupa di cercare i potenziali clienti. «Dal punto di vista delle vendite, abbiamo clienti che provengono da ogni parte del mondo: alcuni sono svizzeri, altri abitano nei paesi del Golfo. Abbiamo un punto vendita anche a Dubai», ci ha spiegato Omar Al Gaddah, managing partner di Keturah Swiss SA. Circa il 50% degli appartamenti sono già stati venduti. «Non si tratta di un mercato di nicchia, non abbiamo un target specifico. È un progetto molto interessante. I clienti hanno fiducia nel nostro marchio e apprezzano molto la location, un punto strategico nel cuore dell’Europa. Tutti questi aspetti ci permettono di raggiungere una vasta clientela».
Ad attirare curiosi di tutto il mondo sta giocando un ruolo chiave anche un altro aspetto: la sostenibilità. «Cerchiamo sempre di usare spazi verdi e di migliorare la qualità della vita», premette Omar. «Non vogliamo che i nostri clienti vedano il progetto solo come un investimento. Vogliamo che comprino le nostre proprietà perché oltre all’appartamento offriamo un'alta qualità di vita. Ci sono spazi verdi, aree fitness, sistemi di purificazione dell’aria e di ventilazione».
Una sinergia fondata sulla fiducia - Un'attenzione particolare rivolta al benessere dei clienti che ha trovato subito un riscontro con A++. Ma cosa ha convinto Keturah Swiss SA a investire in Ticino? «Abbiamo due partner importanti in Ticino, Paolo e Carlo Colombo. Sono anni che li conosciamo. Sono loro che ci hanno avvicinato a questa realtà. Quando siamo giunti qui abbiamo studiato le opportunità di collaborazione con loro e abbiamo capito che era il momento giusto per investire. Siamo legati da una forte amicizia. Ci hanno mostrato le opportunità, le abbiamo analizzate e abbiamo fatto alcune ricerche per capire il mercato e le sue dinamiche. Solo in seguito abbiamo sviluppato assieme ad A++ il progetto».