La testimonianza dei due campeggi della Vallemaggia e l'appello: la ripartenza del territorio passa anche dal turismo.
AVEGNO GORDEVIO - Sembrava un temporale normale. Uno di quelli che ogni tanto capitano nella bassa valle. A essere anomala era invece la velocità incredibile con cui si stava ingrossando il fiume. Un presagio di quanto sarebbe successo poi nella notte in val Bavona e in val Lavizzara. Il camping TCS Gordevio costeggia proprio la Maggia: per chi si trovava lì, un mese fa, a sera e la notte fra sabato 29 e domenica 30 giugno, era difficile immaginare cosa stesse succedendo in alta Vallemaggia.
L'evacuazione cautelativa - «Nessuno si stava rendendo conto della tragicità del momento - racconta Mattia Galli, responsabile TCS camping della regione Sud - Per noi e per i 230 ospiti non c’è mai stato pericolo. Una volta scattata l’allerta, è entrato in funzione il sistema di evacuazione, già ben rodato».
Le chiamate e le mail - I giorni dopo i disastri causati dal maltempo, la struttura è stata sommersa dalle chiamate. «Abbiamo avuto bisogno di personale supplementare per rispondere alle chiamate e alle email - aggiunge Galli - alcuni visitatori, “a caldo”, hanno annullato la prenotazione. Ad altri abbiamo consegnato un buono valido per tornare. C’è stato chi, invece, ha spostato la data di arrivo».
Primavera piovosa - L’evento catastrofico è arrivato dopo una primavera particolarmente piovosa. «La meteo ha influito sui pernottamenti - continua Galli - l’aspetto importante è che, in quel periodo, le richieste ci sarebbero state: le persone non sono venute solo a causa delle previsioni sfavorevoli».
«Venite qui, non ci serve nient'altro». Al termine dell’evacuazione a scopo cautelativo, il campeggio, non toccato dalla devastazione del maltempo, è tornato operativo pochi giorni dopo. «Il modo migliore per dare una mano - risponde Galli, rivolto ai turisti - è venire qui e godersi la valle e il Ticino. Per quanto riguarda noi, non abbiamo bisogno di nient’altro».
«Abbastanza pieni» - Anche il camping Piccolo paradiso di Avegno, che si sviluppa di fianco alla Maggia, non è stato materialmente danneggiato. «Le persone hanno ricominciato ad arrivare - spiega Roberto Carrara, uno dei due proprietari - e ora siamo abbastanza pieni».
Si torna alla normalità - Anche in questo caso, la struttura è tornata operativa pochi giorni dopo l’evacuazione. «Com'è normale che sia - aggiunge Carrara - sull'onda delle emozioni e della preoccupazione, diversi clienti hanno cancellato la prenotazione». Inoltre, le informazioni spesso parlavano genericamente di Vallemaggia e, in molti casi, si pensava che le devastazioni avessero colpito tutto il territorio, non solo la parte alta. «Ora quella “paura” iniziale non c’è più - conclude Carrara - prima, mancavano gli “spontanei”: oggi stanno tornando. Insomma, la situazione, piano piano, si è normalizzata».