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«Manuela è morta, ma guardate cosa ci ha lasciato»

LUMINO«Manuela è morta, ma guardate cosa ci ha lasciato»

06.11.24 - 06:30
Amava la cucina. E nemmeno una rara malattia ha spezzato il suo entusiasmo. Figlio e marito la ricordano con un tributo in sua memoria.
Davide Giordano tio/20min
«Manuela è morta, ma guardate cosa ci ha lasciato»
Amava la cucina. E nemmeno una rara malattia ha spezzato il suo entusiasmo. Figlio e marito la ricordano con un tributo in sua memoria.

LUMINO - Hanno camminato per dodici anni fianco a fianco. Lei e la malattia. Finché quel raro problema al sangue se l'è portata via in un giorno di dicembre del 2020. Manuela Righetti, 65enne di Lumino, il giorno prima aveva ancora cucinato. Perché la cucina era la sua grande passione. Anche per questo il figlio Alan e il marito Tarcisio hanno deciso di creare "La cucina di Manu", un libro con le ricette di Manuela di cui ora è uscita la seconda edizione con nuovi contenuti.

Già raccolti 30'000 franchi col primo libro – «Tutto il ricavato delle vendite – spiega orgoglioso Alan – andrà a sostegno dell'Associazione Malattie Genetiche Rare della Svizzera italiana. Grazie al primo volume, pubblicato nel 2021, avevamo già raccolto oltre 30'000 franchi. Adesso, col secondo, cerchiamo di fare ancora meglio. Chi ha un famigliare confrontato con una malattia genetica rara ha davvero bisogno di aiuto».

«Era un po' spericolata» – Manuela aveva affrontato la malattia di petto, a testa alta. Tutti i giorni doveva sottoporsi a infusioni. «Per il resto ha sempre cercato di fare la vita di tutti i giorni – ricorda Alan –. Mia madre era testarda, fuori dagli schemi. Ho un bell'aneddoto su di lei riguardante la scuola guida. Mio padre era un po' nervoso e io preferivo farla con lei. Mi ha insegnato a essere un po' spericolato. Era questo il suo pregio».

Il dono – Tarcisio, che quella donna l'ha sposata, è emozionato. «Ha sempre avuto una marcia in più Manuela. È stata anche regina del carnevale di Lumino. Poi c'era questo suo grande amore per la cucina. Smisurato. Cucinava di tutto. Soprattutto piatti nostrani. E faceva la torta di pane con la pignatta. Io fino a quando è morta non avevo mai toccato un fornello. Ma da quel momento è come se la sua energia fosse passata a me. Cucino di tutto. Dal roastbeef alla polenta. Mi ha lasciato un dono immenso. Ogni piatto lo dedico a lei».

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