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CANTONE«Tante volte la determinazione non è sufficiente»

03.10.24 - 06:30
Ridere, cucinare e comunicare: tutto in lingua dei segni alla Cascina di Sorengo. L'organizzatrice Sara Vaccaro: «Arricchente».
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«Tante volte la determinazione non è sufficiente»
Ridere, cucinare e comunicare: tutto in lingua dei segni alla Cascina di Sorengo. L'organizzatrice Sara Vaccaro: «Arricchente».

SORENGO - Cucina. Lavoretti manuali per bambini. Yoga della risata. Una chiacchierata. E per chiudere uno spettacolo teatrale. Tutto condotto da persone sorde e rigorosamente in lingua dei segni, con la presenza di interpreti. L'appuntamento è per sabato 5 ottobre a partire dalle 15 alla Cascina di Sorengo. A organizzare l'evento è l'associazione Frequenze LIS di cui Sara Vaccaro è presidente.

Perché è importante organizzare un momento del genere?
«Per valorizzare la persona sorda e la lingua dei segni. E per avvicinare le altre persone a questo mondo. Nella Svizzera italiana si contano tra le 500 e le 1'000 persone sorde. A livello nazionale attorno alle 10'000. Numeri comunque piuttosto alti».

Queste persone riescono a integrarsi nella vita di tutti i giorni?
«Le persone sorde sono molto determinate. Tante volte però la determinazione non è sufficiente. Pensate a una semplice operazione allo sportello in banca. Se non c'è un interprete della lingua dei segni come si fa?»

Ecco. Appunto. Come si fa?
«Prima di tutto è importante che la gente, compreso chi lavora allo sportello, sappia che esistono le persone sorde. Bisogna anche essere capaci di riconoscerle. Un evento come il nostro permette di sensibilizzare proprio su questo aspetto. È già importante capire che le persone sorde utilizzano la lingua dei segni come canale comunicativo».

Si può comunicare con un sordo pur non conoscendo la lingua dei segni?
«Sì. I sordi leggono il labbiale. È determinante parlare piano dunque. Anche l'espressione del viso, il movimento degli occhi e la mimica possono portare un contributo alla comunicazione».

Come valuta la sensibilità collettiva in tal senso?
«Dal 2023 il Ticino ha riconosciuto la lingua dei segni italiana all'interno della sua costituzione. La sensibilità c'è. Però bisogna passare alla pratica. La barriera comunicativa rimane. Si è in una fase di transizione».

Iniziative pratiche per andare oltre la teoria?
«Abbiamo lanciato il corso di base di lingua dei segni. Un percorso di 146 ore che è scattato il 2 ottobre. Due appuntamenti a settimana online e un incontro in presenza mensile. Chi partecipa impara a conoscere la cultura della comunità sorda e le difficoltà delle persone sorde. Non solo: avrà competenze di base per intrattenere una comunicazione semplice con una persona sorda».

Bella idea. Però tante persone sono pigre. Perché dovrebbero partecipare quindi?
«Per conoscere qualcosa di nuovo. Per arricchirsi umanamente. E per potere fare la differenza a livello sociale».

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COMMENTI
 

Pinky 1 mese fa su tio
Spero ci saranno altre giornate!! Il 5.10 non riusciró a esserci purtroppo.
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