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CANTONE«Remunerazione del 4% nella cassa pensioni cantonale: davvero?»

04.12.24 - 15:43
Per OCST, SIT E VPOD «sarebbe una buona notizia». Ma «purtroppo è legalmente ed economicamente insostenibile».
Tipress
Fonte RED
«Remunerazione del 4% nella cassa pensioni cantonale: davvero?»
Per OCST, SIT E VPOD «sarebbe una buona notizia». Ma «purtroppo è legalmente ed economicamente insostenibile».

BELLINZONA - «L'Istituto di Previdenza del Canton Ticino (IPCT) ha migliorato la sua situazione rispetto agli anni passati e sta proseguendo con successo il suo piano di rifinanziamento, che dovrebbe portare il grado di copertura al 85% entro il 2051, come previsto dalla legge cantonale». Comincia così il comunicato congiunto firmato da OCST, SIT e VPOD. «A fine 2024 - si legge nel testo - il grado di copertura dell'IPCT sarà di circa il 68,1%, leggermente inferiore al 68,3% previsto inizialmente, ma con una variazione minima legata all'andamento dei mercati nell'ultimo mese dell’anno. È importante ricordare che questo grado di copertura è ancora relativamente basso, poiché il Cantone ha scelto di risanare l'IPCT con contributi straordinari annuali distribuiti su 40 anni, anziché in un'unica soluzione nel 2013». Quest’anno, «grazie ai buoni risultati degli investimenti, l'IPCT dovrebbe ottenere un rendimento del 5,5%, un risultato positivo, considerando che la resa media annua dal 2013 è stata del 3,5%, influenzata anche da anni negativi, come il 2022, che ha visto una perdita del 9,2%».

«Un'idea rischiosa» - Questi dati chiariscono che, «purtroppo, non è economicamente possibile garantire una remunerazione del 4% per il capitale individuale nel 2025, come proposto da una petizione online. Se il Consiglio di amministrazione dovesse comunque decidere di adottare questa proposta il perito dell'IPCT non la approverebbe e segnalerebbe una gestione inadeguata all’autorità federale di vigilanza, che porterebbe alla destituzione del Consiglio e al commissariamento dell'IPCT. A quel punto il tasso di remunerazione sarebbe ridotto al minimo previsto dalla Legge federale sulla previdenza professionale, ovvero 1,25%.

«Per il bene di tutte le persone assicurate, attive e pensionate», i sindacati OCST, SIT e VPOD «ritengono che sia dannoso sollevare polemiche politiche contro l'IPCT (che non accorda il 4%) e contro il suo direttore (che si è limitato a fare valutazioni tecniche sulla remunerazione delle prestazioni pensionistiche)». Invece, i sindacati insistono sull’importanza di garantire «una gestione oculata e responsabile della cassa pensioni cantonale, che tuteli gli interessi di tutti gli affiliati (attivi e pensionati) nel rispetto delle leggi e del sistema previdenziale. Sottolineiamo infine che un blocco della decisione sulla remunerazione degli averi di vecchiaia per il 2025 sarebbe un atto pericoloso, poiché porterebbe inevitabilmente alla riduzione della remunerazione al minimo legale del 1,25%».

Il tasso di remunerazione per il 2025 - Il 2024 si sta rivelando «un anno positivo per gli investimenti dell'IPCT. Inoltre, a giugno, i sindacati, la maggioranza dei partiti in Parlamento e i movimenti hanno ottenuto una difficile e risicata vittoria popolare per introdurre misure che compensano la riduzione del tasso di conversione (in particolare l’aumento dei contributi del 3%: +2,2% a carico dei datori di lavoro e +0,8% a carico dei lavoratori affiliati). A novembre, poi, sono stati trasferiti alla cassa pensioni cantonale i primi 100 milioni di franchi (su un totale di 700) come anticipo della riserva dei contributi del datore di lavoro (Stato). Questo contribuisce ulteriormente a rafforzare la stabilità finanziaria dell'IPCT».

In questo contesto difficile «i sindacati si batteranno uniti per tutelare gli interessi degli associati, proponendo un tasso di remunerazione superiore al minimo LPP anche per il 2025, sperando di ottenerlo così come fatto consecutivamente negli ultimi tre anni». Per raggiungere questo obiettivo, i sindacati OCST, SIT e VPOD chiedono un «dialogo costruttivo tra i rappresentanti dei dipendenti e dei datori di lavoro all'interno del Consiglio di amministrazione dell'IPCT, con l’obiettivo di trovare una soluzione condivisa entro metà dicembre 2024».

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