Angelo Fieni, della Sezione reati patrimoniali della polizia: "Nelle Tre Valli furti raddoppiati in un anno"
IRAGNA - Iragna, piccolo comune della Riviera, sta facendo parlare di sé anche in Svizzera Tedesca. Grazie alla raccolta e alla pubblicazione di una serie di testimonianze da parte del quotidiano "Blick", il caso "Iragna", comune dove è avvenuta una serie di furti nelle ultime settimane, ha valicato il confine naturale delle Alpi.
Ticinonline aveva già riferito lo scorso 9 novembre dei sentimenti di inquietudine vissuti dalla piccola comunità rivierasca a causa di questi episodi criminosi.
In particolare si narrava di ignoti che a caccia di contanti e preziosi si erano introdotti in due abitazioni la notte dell'8 novembre.
Il sindaco di Iragna, Bernardo Mele, parlò addirittura di una "popolazione nel terrore".
Il Blick ha voluto così narrare il sentimento di insicurezza, di incertezza, di coloro che hanno vissuto in prima persona la paura del ladro in casa.
Come riferisce il quotidiano svizzero-tedesco, protagonisti della serie di furti con scasso sarebbe una banda di albanesi arrivati dall'Italia.
A manifestare il proprio senso di abbandono da parte delle autorità è stato l'ex consigliere comunale Carlo S.. "I ladri sono già stati in 20 case. Cosa fa la polizia? Niente!" ha esclamato il 55enne che poi ha aggiunto: "Due anni fa hanno chiuso tutti i presidi di polizia dell'Alto Ticino. E il posto di comando più vicino è quello di Bellinzona".
I cittadini si sarebbero quindi organizzati per contrastare e prevenire eventuali altri furti che dalla scorsa estate infrangono la tranquillità e la pace di questo piccolo villaggio.
Una sorta di ronda iragnese, se così la si può chiamare, formata da un gruppo di cittadini agguerrito che armata di torce elettriche, telefoni cellulari, macchine fotografiche e binocoli pattuglia di notte le strade del paese. "Immortaliamo ogni segnale o tutto quello che può essere sospetto, avvertiamo gli altri se spuntano persone a noi sconosciute e vigiliamo sulle nostre case e le nostre strade" ha aggiunto Carlo.
A raccontare la sua disavventura Gilda V., 53enne biaschese, barista al Bar Plaza. "Ero sola a casa e ho sentito dei rumori. All'improvviso mi si è presentato davanti un uomo con un cappello. Mi ha preso per i capelli e mi ha trascinata per la casa, insultandomi e minacciandomi. Mi ha colpito alla nuca e sono svenuta".
Angelo Fieni della sezione reati contro il patrimonio della polizia, ha spiegato al Blick che nelle Tre Valli il numero di furti con scasso è raddoppiato rispetto allo scorso anno, così come sono raddoppiati gli arresti. "Ma molti vengono liberati in fretta, in quanto non si può provare il loro coinvolgimento in altri colpi". "I ticinesi non hanno nessuna esperienza con il crimine di questo tipo e le loro case senza dispositivi di sicurezza rappresentano un bottino facile" ha detto infine Fieni, che consiglia di installare infissi con maniglie di sicurezza chiudibili a chiave all'interno e dispositivi di allarme.
Intanto una lettera, come ha dichiarato infine il sindaco Bernardo Mele, è partita ieri all'indirizzo di Norman Gobbi.