Cerca e trova immobili

CANTONEEpatite C all’Ospedale Civico: «Una sentenza preoccupante»

22.11.16 - 15:11
L'EOC critica la decisione della Procura penale: «Identificare anche a mesi di distanza l’autore di ogni gesto di routine rischia di generare inefficienza e maggiori costi»
tipress
Epatite C all’Ospedale Civico: «Una sentenza preoccupante»
L'EOC critica la decisione della Procura penale: «Identificare anche a mesi di distanza l’autore di ogni gesto di routine rischia di generare inefficienza e maggiori costi»

BELLINZONA - In relazione alla sentenza pronunciata ieri dalla Pretura penale di Bellinzona l’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) prende parola per sottolineare «la vicinanza ai pazienti e il rincrescimento per il disagio arrecato».

L’EOC, in una nota stampa diffusa ai media, ci tiene a sottolineare di aver «riconosciuto l’errore commesso» e avere «offerto la propria assistenza medica e psicologica ai pazienti colpiti dall’infezione e nel frattempo guariti».

L’EOC, che afferma di aver collaborato «pienamente e nella massima trasparenza» con le autorità amministrative e giudiziarie, giudica tuttavia la sentenza di ieri come un «punto di svolta preoccupante per l’intero sistema sanitario nazionale perché introduce di fatto una responsabilità penale generalizzata per un ospedale».

Per questo motivo l’EOC ha annunciato appello immediatamente dopo la comunicazione della sentenza. «Malgrado gli sforzi profusi, né l’EOC né le autorità inquirenti sono riuscite ad identificare all’interno del team l’autore dell’errata manipolazione all’origine del contagio - sottoliena -. Nessuna organizzazione, pur perfezionata che sia,riesce a evitare l’errore umano, il “rischio zero” non esiste. L’EOC ha sempre agito e continuerà a operare nel rispetto delle normative e di tutti gli standard di riferimento nazionali e internazionali».

«La sentenza di ieri - conclude la nota -, se confermata obbliga una struttura sanitaria ad identificare anche a mesi di distanza l’autore di ogni gesto di routine, medico-terapeutico, con un potenziale impatto sull’evoluzione dello stato di salute del paziente, in particolare nell’ottica di ogni eventuale e imprevedibile futuro procedimento penale. Si tratta di un’esigenza difficilmente praticabile che rischia di generare inefficienza e maggiori costi, senza necessariamente aumentare la sicurezza dei pazienti. Ogni anno in Svizzera si verificano 70'000 contagi ospedalieri di cui circa 2’000 con esito letale. Quasi mai è possibile identificare la causa del contagio e men che meno l’operatore».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE