Il 51enne è stato avvistato mentre camminava per strada a Thalwil. 30 anni fa, in Ticino, distrusse un appartamento a Riva San Vitale
ZURIGO/RIVA SAN VITALE - La polizia lo cercava nei boschi, lui passeggiava in città. Ha un che di divertente la conclusione della fuga del 51enne di Sciaffusa reo di aver attaccato alcuni dipendenti della cassa malati CSS, armato di motosega. Una vicenda così bizzarra non poteva concludersi, insomma, in modo altrettanto bizzarro.
Mentre elicotteri, decine di uomini della polizia e cani molecolari, erano sulle sue tracce nei boschi di Sciaffusa, Franz Wrousis si trovava a Thalwil (ZH), dove passeggiava sereno per la strada.
A notarlo, e ad avvisare la polizia, è stato Liman Kabashi, titolare della "Pizzeria Pipponi" a Thalwil. «Erano le 17:30 e passeggiava nei pressi della pizzeria. Ho riconosciuto immediatamente il suo volto, quindi ho contattato la polizia», racconta l'uomo al "Blick".
Il 51enne aveva con sé una borsa e viaggiava in direzione dellaMigros, racconta il pizzaiolo.Kabashi lo ha seguito per un po' per essere certo che fossel'uomo ricercato, quindi ha avvertito la polizia. È stato arrestato a circa 60 km di distanza dal luogo dell'attacco, senza opporre resistenza. Il 51enne era a piedi e ha avuto un comportamento «decente e cooperativo», afferma la polizia oggi, in una conferenza stampa.
L'arresto è stato effettuato alle 18.50 dalla polizia cantonale zurighese, sulla base di una segnalazione. Al momento del fermo, l'uomo aveva con sé un sacco di plastica contenente due balestre cariche, ha detto stamane in una conferenza stampa il procuratore generale di Sciaffusa Peter Sticher. Resta invece introvabile la motosega usata nell'attacco.
Appartamento demolito a Riva San Vitale - Nel suo lungo peregrinare Wrousis, come già detto, era approdato anche in Ticino. Quasi trent'anni - riferisce il Blick - ha affittato due camere da letto di un appartamento al piano terra a Riva San Vitale. Già allora il 51enne manifestava problemi psichici. «Suo padre era greco e sua madre Svizzera. Era un uomo gentile, giovane e attraente», racconta la proprietaria dell'abitazione. «Wrousis arrivava da Basilea e, probabilmente, voleva trasferirsi in Ticino. In ogni caso, era alla ricerca di un domicilio stabile e non di una casa per trascorrere le vacanze».
Più tardi, però, iniziarono i primi problemi. «Voleva ricostruire tutto e ha demolito l'intero appartamento, ha persino smantellato alcuni mobili», prosegue la donna.
Quindi è sparito. Lasciano da pagare alcuni alcuni affitti: «Era una persona strana. Tornò a Basilea, dove è andato in AI. E proprio l'AI mi ha pagato gli affitti arretrati», conclude la donna.
Wrousis tornò ancora in Ticino, come si evince dal passaporto rilasciato a Bellinzona nell'ottobre 1999. In questa occasione venne preso in cura dal neurologo ticinese Luca Bernasconi.