Il governo srilankese ha chiesto il rimpatrio della salma e l'apertura di un'inchiesta
LUGANO - La morte di un richiedente asilo 38enne, avvenuta per mano di un poliziotto ticinese, ha attraversato il globo giungendo fino al villaggio srilankese di Pudukkudiyiruppu, luogo che gli ha dato i natali. Qui, riferiscono i media locali, i familiari della vittima si sono stretti nel dolore per il destino del loro congiunto. La notizia della sua morte - come si evince da un video diffuso dal portale athirady.com - è giunta così come un fulmine a ciel sereno.
L'uomo - raggiunto da alcuni proiettili per essersi presentato davanti al poliziotto con fare aggressivo e impugnando due coltelli -. viene descritto come un tranquillo padre di famiglia, con due figli.
Aveva lasciato il suo paese da un paio d'anni, dopo essere caduto in povertà, quindi era giunto in Ticino. Da tempo i parenti non avevano sue notizie.
Il governo srilankese, intanto, ha preso contatti con le autorità ticinesi per il rimpatrio della salma e ha chiesto l'apertura di un'indagine per capire se sia stato giustificato o meno l'uso dell'arma da parte dell'agente di polizia.