Si è aperto il processo a carico dei giornalisti del Caffè. Sono accusati per gli articoli sulla vicenda che ha coinvolto il dottor Piercarlo Rey
BELLINZONA - Diffamazione ripetuta e concorrenza sleale. Sono questi i capi d’accusa dei quali devono rispondere quattro giornalisti del settimanale “il Caffè”, a processo stamattina davanti alla pretura penale presieduta dal giudice Siro Quadri, in seguito alla querela inoltrata dalla Clinica Sant’Anna di Sorengo (gruppo Grenolier) sul caso che ha coinvolto il dottor Rey. Il medico che assieme alla sua equipe aveva asportato per errore i seni di una paziente.
In particolare, sul banco degli imputati ci sono il direttore, il suo vice, l’allora caporedattore del giornale e una redattrice.
I quattro imputati sono stati dapprima ascoltati e hanno risposto alle domande volte a chiarire le ragioni che hanno portato i giornalisti ad occuparsi del caso. Unanimi questi hanno risposto che volevano far luce su quanto successo, “fare da tramite, senza voler decidere noi il colpevole”. “Crediamo fosse d’interesse pubblico sollevare alcuni interrogativi. Non stiamo parlando di un mobile costruito male, ma di una persona che ha subito un grave danno permanente” ha sottolineato uno degli imputati.
In aula sono presenti diversi colleghi ed ex colleghi dei quattro giornalisti. Tra di loro, l'ex Presidente del Consiglio della stampa, Enrico Morresi, e Ruben Rossello, presidente dell'Associazione ticinese dei giornalisti.