Nuovi dettagli sulla morte di una 48enne del Bellinzonese avvenuta due anni fa. L'ex marito ha confessato di averla uccisa
BELLINZONA-MINUSIO. Avevano inscenato un suicidio. E la polizia lo aveva archiviato come tale. Un delitto perfetto insomma: ma il senso di colpa si è messo di mezzo. Nuovi dettagli sul decesso di una 48enne del Bellinzonese, trovata morta a casa sua a fine luglio del 2016.
Per ben due anni il caso è sembrato chiuso. Poi, il cedimento. L'ex marito della donna - un 48enne di Minusio - si è confessato prima con un sacerdote e poi, a maggio scorso, con il Ministero Pubblico. Che ha subito riaperto la pratica. Secondo quanto trapelato dall'inchiesta sui media, l'uomo avrebbe compiuto il gesto spinto da motivi finanziari. Era oppresso dai debiti e dalle richieste della ex moglie di pagare gli assegni famigliari.
Un motivo di risentimento e scontro tra i due: ma non abbastanza da indurre gli inquirenti a incriminare l'uomo, nel 2016. La donna fu trovata morta all'interno della sua abitazione nel Bellinzonese, e la notizia - come sempre in caso di suicidio - non venne riportata dai giornali.
Il rimorso ha fatto il resto, assieme alla depressione di cui pare che il reo confesso soffrisse. Da chiarire invece la posizione della nuova compagna di lui, una 38enne straniera arrestata nei giorni scorsi dalla polizia. I due abitavano ancora insieme, a Minusio. Il fermo è stato convalidato dal Giudice per i provvedimenti coercitivi: le prove a carico della donna sarebbero schiaccianti. Ma non avrebbe partecipato materialmente all'omicidio.