Una delle vittime è un personaggio noto a Giubiasco. Il ricordo del vicesindaco Bersani
Ucciso assieme alla compagna, cameriera dell'osteria dove è avvenuta la sparatoria. A sparare un poliziotto in pensione, ex marito della donna
GIUBIASCO - Lui, lei e l'altro. Armato di pistola. Ci sarebbe un movente passionale dietro alla sparatoria avvenuta oggi in Piazza Grande a Giubiasco, in pieno giorno e sotto gli occhi basiti dei passanti.
A premere il grilletto è stato un 64enne locarnese, poliziotto in pensione. È entrato nell'Osteria degli Amici armato di pistola e ha sparato diversi colpi: testimoni riferiscono di 3-4 spari forti, uditi attorno alle 14.15.
Nel mirino dell'uomo la ex moglie, che lavorava nel ristorante come cameriera, e il nuovo compagno di lei. La donna - una 47enne residente nel Bellinzonese - è deceduta sul posto. Stessa sorte per il compagno - un 60enne bellinzonese - che si trovava in quel momento ai tavolini del ristorante. Infine l'aggressore ha rivolto la pistola contro sé stesso. È deceduto di lì a poco.
La dinamica è ancora in corso d'accertamento ma - a quanto si evince dal comunicato diffuso dalla Polizia - dietro al folle gesto ci sarebbe la gelosia dell'ex poliziotto per la nuova relazione della donna. Un dramma consumatosi in pochi istanti.
La seconda vittima è un personaggio noto nel Bellinzonese. Direttore della Cantina Sociale di Giubiasco, stimato enologo. «Un professionista serio e competente» lo ricorda il vicesindaco Andrea Bersani, membro del Cda della Cantina. «Negli ultimi anni ha gestito l'azienda con capacità e facendosi benvolere da tutti. Siamo sconvolti per quanto accaduto».
Anche l'assalitore non è un signor nessuno. Pensionato da ottobre, aveva prestato servizio nell'anti-terrorismo e nella Gendarmeria, collaborando in attività di intelligence con la Polizia federale. Da agente scelto, il 64enne aveva un'alta padronanza delle armi. «Un poliziotto esemplare, molto competente» ricorda l'ex collega e oggi deputato Giorgio Galusero. «Quanto è accaduto è un dramma umano, che non scalfisce l'immagine della polizia».