Il direttore della clinica Moncucco sulle dichiarazioni di Zangrillo: «Non è certo che il virus sia mutato».
L'invito è però a godersi l'estate: «Stiamo all'aria aperta ed evitiamo assembramenti»
LUGANO - «La situazione è ottima, sia a livello svizzero e cantonale. Lo "zero-zero" si conferma praticamente da vari giorni». Sono parole positive e piene di ottimismo quelle pronunciate da Christian Garzoni, direttore sanitario della Clinica Luganese Moncucco, ai microfoni di Radio Ticino.
E tuttavia l'invito è sempre lo stesso, quello di non abbassare la guardia. «Da oggi nessuno può predire con certezza quando, come, e se ci sarà una nuova ondata. E plausibile che se dovrà esserci, sarà in inverno. Anche perché è il periodo in cui le persone staranno più al chiuso. Ed è al chiuso che il virus si trasmette».
Garzoni commenta quindi le dichiarazioni del primario del San Raffaele di Milano, Alberto Zangrillo, secondo cui il virus sarebbe mutato diventando meno aggressivo. «Anche noi stiamo constatando meno ricoveri e meno pazienti in cure intensive. L'ultimo in cure intense alla clinica Moncucco prevediamo di dimetterlo nei prossimi giorni». Il direttore della clinica Moncucco però è cauto: «Non è ancora certo che il virus sia mutato a tal punto da diventare meno aggressivo. L'impressione è che ci siano meno casi gravi. Ma non abbasserei la guardia».
Estate all'aria aperta? Per Garzoni è un sì. «Ben venga la riapertura delle piscine. Si vada al lago o al fiume. O in montagna a camminare. In acqua i pericoli sono pochi o nulli. Il problema sono i contatti con le altre persone. Vanno quindi evitati gli assembramenti. Fatto quello, godiamoci l'estate». Quindi aggiunge: «Per quanto riguarda gli allentamenti, quello che mi ha fatto sobbalzare di più è stata la possibilità di assembramenti fino a 300 persone. Vero è che il gestore del locale dovrà garantire che siano rispettate le distanze sociali. Ma in una discoteca, evidentemente, la cosa diventa un po' difficile da mettere in pratica».
Il medico invita quindi a prendersi cura della propria linea. E non solo per una questione estetica. «Questo virus ha colpito in maniera preponderante le persone in sovrappeso od obese. Quindi, se qualcuno oggi vuole fare qualcosa, cerchi di perdere quei chiletti in più».