Nel nostro cantone saranno disponibili presso check-point sanitari, laboratori privati ed enti ospedalieri.
Questi test sono meno sensibili dei normali tamponi, ma si sono rivelati particolarmente utili quando una persona è particolarmente contagiosa e ha una carica virale piuttosto alta.
LUGANO / BERNA - A partire da oggi sono disponibili in Svizzera test rapidi per verificare un'infezione da coronavirus. Per permettere ai servizi competenti di prepararsi a dovere, si dovrà però attendere anche fino a due settimane. L'affidabilità, in ogni caso, è inferiore rispetto ai normali tamponi.
In Ticino questi test rapidi non si troveranno né in farmacia, né dal medico, ma saranno disponibili presso check-point sanitari, laboratori privati ed enti ospedalieri.
Il via libera ai test rapidi è stato dato lo scorso mercoledì dal Consiglio federale: la capacità di testare salirà così da circa 30'000 a 80'000 unità, sebbene l'affidabilità di questi test sia inferiore a quelli molecolari (PCR), in cui i tamponi nasali devono essere inviati a un laboratorio per l'analisi.
Le farmacie si preparano, ma non in Ticino - Il presidente dell'organizzazione mantello dei medici cantonali, Rudolf Hauri, ha tuttavia precisato all'agenzia Keystone-ATS che in diverse zone della Confederazione - ad esempio nei cantoni che permettono di fare il test rapido nelle farmacie - bisognerà attendere anche fino a due settimane per organizzare in modo efficiente i processi necessari: tra questi, ad esempio, la formazione del personale (mezza giornata di istruzione per il certificato) e l'adeguamento delle strutture e dei locali per garantire le giuste misure di protezione, ha sottolineato il medico cantonale di Zugo, aggiungendo che a partire da oggi la gamma di test rapidi disponibili verrà ampliata di giorno in giorno.
Dal momento che questo servizio varia da cantone a cantone, anche l'associazione dei farmacisti Pharmasuisse pronostica un paio di settimane per i preparativi: alcune farmacie dei cantoni di Sciaffusa e Zurigo, che già offrono il test PCR, saranno probabilmente le più rapide a prepararsi. A Friburgo si procederà invece a tappe a partire dal 9 novembre.
Tuttavia, l'organizzazione prevede che entro la fine dell'anno quasi un terzo di tutte le farmacie svizzere - al momento non quelle che si trovano in Ticino - offrirà il servizio di test rapidi, ovvero circa 600 delle circa 1800 farmacie presenti nella Confederazione, ha precisato Pharmasuisse a Keystone-ATS.
Non per i più vulnerabili - L'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) prevede l'impiego di questi test solo per le persone con sintomi da meno di quattro giorni e non particolarmente vulnerabili e per gli asintomatici che hanno ricevuto una notifica dall'app Swiss Covid.
Se il test è positivo, sarà necessario confermare il risultato con un normale tampone, ma nel frattempo le persone interessate saranno isolate immediatamente. I test rapidi sono rimborsati dalla Confederazione, ma unicamente se sono stati effettuati in conformità con le raccomandazioni dell'UFSP.
Ogni giorno 50'000 test in più - A differenza dei PCR (Polymerase Chain Reaction), questi test antigenici non rilevano il materiale genetico del virus, ma piuttosto alcune proteine presenti nel virus. Per il campione viene utilizzato un tampone nasofaringeo, che viene immerso in un liquido e poi posto su una striscia di carta. I risultati sono disponibili dopo circa 15 minuti.
Secondo Franziska Suter-Riniker, dell'Università di Berna, l'incremento del numero di campioni - 50'000 in più grazie ai test rapidi - permetterà di conoscere velocemente l'esito, informare le persone e isolarle senza perdere tempo, ha spiegato la ricercatrice a Keystone-ATS.
Test rapidi affidabili con alta carica virale - L'accuratezza dei test rapidi è stata valutata dal "Centre national de Référence pour Infections Virales Emergentes" (CRIVE) di Ginevra: sono meno sensibili dei normali tamponi, ma si sono rivelati particolarmente utili quando una persona è particolarmente contagiosa e ha una carica virale piuttosto alta. Una conclusione a cui è giunto anche lo studio RaDiCo condotto da Unisanté, il Centro universitario di medicina generale e salute pubblica, a Losanna, e pubblicato lo scorso 20 ottobre.
Rispetto al PCR nasale il test rapido ha mostrato una sensibilità (capacità di rilevare i veri casi positivi) dell'85% se si considerano tutti i casi positivi e del 94% se si considerano le persone più contagiose.
La ricerca di Unisanté è stata effettuata in collaborazione con l'Istituto di microbiologia dell'ospedale universitario di Losanna (CHUV) e il gruppo Vidy Med. Secondo Suter-Riniker, in ogni caso, un risultato negativo non esclude del tutto un'infezione.