L'Imam Jelassi: «Condanniamo con forza ogni forma di violenza gratuita a prescindere da chi la commetta»
La donna, intanto, è stata interrogata oggi per la prima volta. Ancora da chiarire cosa l'abbia spinta al folle gesto.
LUGANO - Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha avviato un procedimento penale contro la 28enne autrice dell'accoltellamento verificatosi ieri alla Manor di Lugano. La donna è accusata di tentato omicidio intenzionale, lesioni gravi, come anche violazione dell'art. 2 della Legge federale che vieta i gruppi al-Qaida e Stato Islamico (Isis), ha indicato il MPC.
Quest'ultimo ha precisato a Keystone-ATS che la donna è stata arrestata e posta in custodia cautelare. Ha poi aggiunto che la 28enne è stata interrogata per la prima volta oggi. La Procura federale ha pure confermato di aver ricevuto nel marzo 2018 un rapporto d'inchiesta di fedpol relativo a un precedente soggiorno all'estero della donna.
«Nessun atto criminale» - «Le indagini non hanno potuto rivelare alcun atto criminale», ha scritto il MPC. Dal momento che non vi erano sufficienti sospetti, il MPC non aveva avviato un procedimento penale, ha sottolineato.
Problemi psichiatrici - L'autrice dell'aggressione voleva recarsi in Siria nel 2017 per incontrare un jihadista del quale si era innamorata, ma è stata fermata al confine turco-siriano. Ha sofferto di problemi psichiatrici ed era stata ricoverata in un istituto psichiatrico al suo rientro in Svizzera. Dal 2017 non è più stata coinvolta in indagini della fedpol a sfondo terroristico.
Il rammarico di Gobbi - Il presidente del governo ticinese Norman Gobbi si è rammaricato oggi al radiogiornale delle 12.30 della RTS che il sistema legislativo non permetta di mettere sotto controllo o addirittura rinchiudere le persone a titolo preventivo. Secondo Gobbi, i direttori cantonali della giustizia hanno già chiesto di rafforzare le leggi federali in questo senso, «in quanto si devono avere anche gli strumenti per intervenire nella prevenzione».
«Condanniamo fermamente» - Anche l'Imam Jelassi, della Lega dei Musulmani in Ticino, ha voluto commentare i fatti di ieri esprimendo «totale solidarietà alle vittime» augurando loro «una pronta e piena guarigione».
«Condanniamo con forza ogni forma di violenza gratuita a prescindere da chi la commetta - ha quindi aggiunto -. Confidiamo nelle autorità preposte per una corretta valutazione dei fatti e per un giudizio su quanto avvenuto. Non siamo al corrente dell’identità oppure delle motivazioni dell’aggressore e non possiamo quindi aggiungere altro».