Non via mail, ma tramite posta. L'ennesimo raggiro sfrutta una forma "tradizionale" di comunicazione.
Lo scopo? «Carpire dati personali e chiedere denaro», spiega la Polizia.
LUGANO - Le vie dei truffatori sono infinite. Ed ecco pronta, per tutti quelli che non masticano ancora l'arte dell'internet, una bella letterina con tanto di timbro firmato per portarti la lieta novella: sei diventato milionario. Come? Grazie alla lotteria "Mega Millions".
Una lettera fantasiosa, recapitata nelle bucalettere di alcuni ticinesi, che butta nel calderone una sconosciuta estrazione natalizia e per giunta spagnola, l'Unicef (per quel tocco di umanitarismo che non guasta), e gli estremi di un fantomatico legale a cui affidare i proprio dati per poter ricevere il denaro (tra l'altro una somma che non scontenterebbe i più, visto che si tratta di oltre 2,785 milioni di euro).
Ovviamente, per chi ancora non l'avesse capito, trattasi di una truffa. «Il modus operandi segnalato ricalca altri raggiri simili che in passato avevano interessato (con una serie di varianti e sfumature) il nostro territorio», ci spiegano dalla Polizia Cantonale.
Questo, in sostanza il meccanismo: attraverso l'iniziale invio di corrispondenza, sia in forma tradizionale (lettere o fax) sia elettronica (e-mail), viene preso contatto con le potenziali vittime prospettando vincite strabilianti o importanti guadagni destinati in realtà a non arrivare mai. «Il comune denominatore è determinato dal fatto che prima di poter incassare, bisogna versare una somma sotto forma di anticipo o fornire informazioni riservate, come numeri dei conti bancari e altri dati personali», si prosegue.
La Polizia cantonale coglie l'occasione per invitare a una sana prudenza nei confronti di questo genere di invii, a cui non bisogna dare alcun seguito. «Occorre diffidare delle e-mail o degli scritti ricevuti senza sollecitazione, di cui non si conosce l'indirizzo del mittente o che richiedono un'azione da parte del destinatario. In caso di e-mail sospette - conclude - non bisogna poi mai cliccare sugli allegati o sui link né aprire file eseguibili (exe). L'obiettivo dei truffatori è infatti ancora una volta unicamente quello di entrare in possesso di informazioni riservate e di procurarsi un indebito profitto».