Oltre al fucile, il 20enne che sparò all'ex compagna aveva anche una pistola soft air e un coltello.
I fatti risalgono allo scorso 21 ottobre. L'inchiesta in corso ha ricostruito i minuti di paura di quella sera in Via Vallemaggia.
SOLDUNO - Non solamente il fucile, con cui ha poi aperto il fuoco, ma anche una pistola soft air, un coltello, un bruciatore da campeggio, del nastro isolante e delle manette. Era un vero e proprio arsenale quello che - come riporta la RSI - aveva con sé il 20enne del canton San Gallo che lo scorso 21 ottobre sparò all'ex compagna a Solduno.
Quei minuti di paura che la 22enne e il suo attuale ragazzo hanno vissuto durante quella sera sono stati ricostruiti dall'inchiesta. L'incontro fra i tre avvenne sulla porta dell'appartamento. Fu a quel punto che il 20enne minacciò entrambi con il coltello, obbligando entrambi a legarsi l'una all'altro.
A lui fece anche mettere del nastro sulla bocca e indossare un paio di cuffiette, per garantirsi così un momento di "privacy" e impedirgli di ascoltare quanto aveva da dire. La 22enne fu quindi liberata per consentirle di tranquillizzare il cane. E fu in quel momento che lei, cogliendo l'occasione, spruzzò lo spray al pepe contro l'ex compagno e si diede alla fuga. Lui però la rincorse nell'atrio e le sparò attraverso la vetrata. Dopo l'aggressione, il 20enne salì nuovamente nell'appartamento, liberò il ragazzo che era rimasto legato e attese l'arrivo della polizia.
Fortunatamente, la 22enne colpita - sottoposta a tre interventi in ospedale - riuscì a ristabilirsi. Un paio di giorni dopo l'aggressione fu dichiarata fuori pericolo e fu lei stessa, attraverso i social, a tranquillizzare amici e conoscenti sulle sue condizioni di salute. «Mi sono aggrappata alla vita con tutte le forze che mi rimanevano» scrisse su Instagram.
Il pedinamento, l'ordine restrittivo: «Un giovane instabile»
Per quanto riguarda il 20enne sangallese - nei cui confronti gli inquirenti hanno ipotizzato l'accusa di tentato assassinio (in via subordinata tentato omicidio) - è emersa nei giorni successivi ai fatti la figura di un giovane «psichicamente molto instabile» da anni, come dichiarato dal suo legale. Si venne inoltre a sapere che il 20enne era pure soggetto a un ordine restrittivo. Misura decisa dalla procura dopo che questi era stato denunciato per aver pedinato l'ex compagna (e la sua famiglia) durante una vacanza in Toscana.