«Custodi o figure non a contatto con la tecnologia». Queste le posizioni richieste. Le mail? «Rivolte esclusivamente a frontalieri»
BELLINZONA - Tutto inizia con una mail nella propria casella di posta elettronica. Poi l'invito ad aprire un allegato. All'interno la mano tesa da parte di un'agenzia che promette, dietro il pagamento di una specifica somma, l'accesso a un concorso di lavoro (fasullo) aperto dall'Ente Ospedaliero Cantonale (EOC). I mittenti? Tutti frontalieri, come spiega al telefono Baroum Mrad, responsabile del Servizio protezione dati e Privacy dell'EOC.
Numerose segnalazioni
«Come ne siamo venuti a conoscenza? Singoli utenti ci hanno chiesto, tramite telefonate o mail, se fossero concorsi veri», ci spiega Mrad. «Le segnalazioni sono arrivate a diverse delle nostre sedi per cui non è stato possibile quantificarle con esattezza. Nella sede generale le mail sono state 7/8. Le telefonate? Tante». Trattandosi di truffe tentate o messe a segno in Italia, non esistono cifre relative al numero di persone che hanno sborsato denaro invano.
Figure a bassa specializzazione
Le figure ricercate? Non medici o infermieri, sottolinea Mrad, ma posizioni per cui non è richiesta una particolare specializzazione. «Nel concorso si faceva riferimento alla ricerca di un custode o di altre figure che non sono a contatto con la tecnologia. Una truffa pensata dunque per adescare chi non è in grado di riconoscere mail di phishing».
Il logo EOC e una mano per tutte le pratiche
E-mail relativamente credibili, tuttavia, anche grazie all'ausilio del logo dell'EOC. «Tramite pagamento si prometteva un aiuto per presentarsi al colloquio, la navetta per la trasferta e anche una mano con l'ufficio permessi e con il Cantone per il disbrigo di tutte le pratiche. La gente pensava che la collaborazione fosse reale, ma l'EOC non si avvale di terzi. Se c'è una posizione aperta la si trova sul nostro sito e basta», prosegue il responsabile.
L'Ente Ospedaliero intanto si è mosso. Inizialmente mediante "awareness" (consapevolezza) interna, informando già da dicembre il personale. «Abbiamo poi ritenuto che fosse importante segnalarlo anche alla popolazione che, crediamo, dovrebbe essere maggiormente resa attenta su questo tipo di truffe, sempre più frequenti».