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Più di 190'000 persone hanno festeggiato il Carnevale nel cuore di Bellinzona. Capoferri: «Condizioni mai così favorevoli»
BELLINZONA - Grande voglia di Carnevale (dopo 2 anni senza a causa del Covid), temperature miti (anche attorno ai 20 gradi) e un bel tempo, il Rabadan 2023 è stato da record. Già un po' lo si subodorava, ma la conferma ufficiale arriva oggi - a freddo - nella conferenza stampa conclusiva di questa 160esima edizione.
«Si è registrata la cifra record di quasi 190'000 visitatori sull’arco dei sei giorni di festa», conferma l'organizzazione. Da record (35'000 presenti) anche il tradizionale corteo della domenica in una giornata sfavillante e ricca di emozioni, sold-out anche tutti gli appuntamenti tradizionali collaterali e i concerti. Primato anche per quanto riguarda il coté enogastronomico, con più di 3'000 porzioni di risotto con luganiga servite il martedì grasso.
Grande soddisfazione, in particolar modo, per il capannone in Piazza del Sole che «con la sua proposta d’intrattenimento a tema non ha disatteso le aspettative, infatti l’affluenza e partecipazione alle varie animazioni è stata molto buona».
Secondo il Presidente Giovanni Capoferri «si è trattata di un’edizione eccezionale durante la quale tutto ha funzionato e che, difficilmente, in futuro riusciremo a ripetere. Da una parte ci ha aiutato il bel tempo, anche perché se domenica avesse piovuto i numeri sarebbero stati ben diversi», conferma a tio.ch il presidente, «vero è che c'era tantissima voglia di tornare a festeggiare, dopo due anni di assenza, e penso soprattutto ai ragazzi che durante il Covid sono diventati maggiorenni e quest'anno hanno potuto godersi il Carnevale appieno».
Visti questi presupposti, per il 2024 la parola non è tanto prudenza, quanto realismo: «Chi lo sa, magari nella prossima edizione riusciremo a eguagliare questo risultato, me lo auguro», continua il presidente che conferma come i numeri di quest'annata non influenzeranno più di tanto l'organizzazione del carnevale venturo, «diciamo che gli obiettivi minimi restano sempre i medesimi, siamo arrivati a un punto in cui - secondo me - il Rabadan non deve diventare più grande di così».
