Un tour tra i luoghi simbolo della «città-cantone mercificata, gentrificata e legata a una costante speculazione»
LUGANO - Ha preso il via intorno alle 15.50, dal piazzale di Besso a Lugano, il corteo dell'Assemblea Popolare che raduna pluralità di associazioni, collettivi e persone singole (ben 74 le entità che hanno aderito) e che si è diretto verso il centro cittadino. Una folla di persone si è ritrovata fin dal primo pomeriggio e ha ascoltato i discorsi dei vari relatori.
"Facciamoci spazio" è lo slogan ha accomunato tutti i partecipanti, che «condividono il bisogno di ridefinire i modelli di vita sociale, politica e culturale del nostro territorio. Una coesione che crede nella valorizzazione delle possibili differenze come punti di forza, capace di solidarietà e senza cadere nella narrativa del facile racconto tra buone e cattive pratiche».
Un luogo tutt'altro che causale - La scelta del Piazzale di Besso non è per nulla casuale: si tratta infatti uno dei «luoghi centrali di svariate situazioni distanti dal nostro bisogno di fare spazio. Un’area di trasformazione cittadina, un tempo popolare e ora legata alla speculazione e ai grandi investimenti di riqualifica, come la prospettata “cittadella della musica” negli attuali studi RSI. Un quartiere dagli stabili chiusi e abbandonati come l’ex posta e l’ex mensa, un rione “ripulito” mediante la profilazione razziale, l’intercettazione dei migranti e i prelevamenti di polizia. Senza dimenticare l’abbattimento di alberi storici».
Il corteo attraversa poi altre vie e piazze cittadine «in cui si condensa il vuoto di una città-cantone mercificata, gentrificata e legata a una costante speculazione tra bitcoin, cripto valute e abbattimento di edifici storici. Luoghi da reinventare con quella che sarà una vera e propria moltitudine desiderante di vita e di abitabilità a favore di un bune vivir collettivo e solidale».