L'uomo, un 31enne residente in Polonia, è sospettato di aver preso parte a numerose truffe avvenute nel Sopraceneri.
BELLINZONA - Negli scorsi giorni sono scattate le manette ai polsi di un 31enne polacco che è sospettato di aver preso parte a numerose truffe del falso nipote nel Sopraceneri.
Aumento tra giugno e luglio - L'arresto dell'uomo - precisano il Ministero pubblico e la Polizia cantonale in una nota congiunta - è arrivato grazie all'attività investigativa messa in atto dalla Polizia cantonale con il supporto della PolCom di Bellinzona dopo che era stato registrato un importante aumento delle truffe tra l'inizio del mese di giugno e i primi giorni di luglio. Le informazioni via via raccolte hanno permesso di risalire al 31enne che è stato fermato il 6 luglio nel canton Berna. La successiva perquisizione dell'auto su cui viaggiava ha anche portato al ritrovamento di probabile refurtiva. L'ipotesi di reato a suo carico è di ripetuta truffa aggravata. L'inchiesta è coordinata dalla Procuratrice pubblica Chiara Buzzi.
Il modus operandi - Il modus operandi ricalca quello evidenziato a più riprese in passato nelle sue numerose varianti. «Negli ultimi casi segnalati - precisa la Polizia cantonale - gli autori, spacciandosi per una persona attiva in campo medico o per un agente di polizia, chiedono con insistenza un'importante somma di denaro necessaria a coprire le cure di un congiunto stretto affetto da una grave malattia o incorso in un incidente della circolazione. Facendo leva sullo scarso tempo a disposizione - poche ore vista la serietà della situazione - mettono pressione sulla vittima e la spronano a immediatamente consegnare il denaro a disposizione o gli averi custoditi in casa».
I consigli - Per prevenire il compimento di questo genere di truffe - sempre più frequenti anche alle nostre latitudini (l'anno scorso erano stati oltre trecento i tentativi di truffa, 22 quelle andate a segno) la Polizia cantonale ricorda - soprattutto agli anziani - che devono sempre diffidare delle chiamate con richieste di denaro e non devono esitare a chiedere aiuto a famigliari o amici. Inoltre non bisogna mai «consegnare denaro od oggetti personali», né «fornire dati personali, informazioni su legami famigliari o abitudini di spostamenti a persone non appartenenti alla propria cerchia di conoscenze».
Ulteriori informazioni e consigli sono disponibili QUI.