Il 42enne accusato di omicidio non beneficerà di scemata imputabilità, nonostante il disturbo psichiatrico.
LUGANO - Lo scorso 11 maggio aveva posto fine alla vita del rivale in amore a colpi di arma da fuoco. Si tratta del delitto perpetrato ai danni del custode delle scuole di Aurigeno da un 42enne.
Ebbene, è stata depositata la perizia psichiatrica dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri. Lo ricostruisce Rsi.
Lo studio attribuisce all'imputato, attualmente in carcere, un disturbo. Cosa che però non fu sufficiente a compromettere la capacità di intendere del soggetto.
Secondo il medico, il 42enne è infatti persona organizzata.
Tanto da essere in grado di pianificare lucidamente il delitto. Ergo, l'imputato - sempre conseguentemente alla perizia - non può «beneficiare di alcuna scemata imputabilità». E secondo il periziante è concreto anche il rischio recidiva
L'Imputato, che da ottobre sta espiando anticipatamente la pena, deve rispondere del reato di assassinio.