Intestazioni ambigue, numeri di telefono inesistenti, società dubbie. «Situazione nota da tempo e non è reato»... ma non bisogna pagare
LUGANO - Ciò che balza subito all'occhio è che si tratta di una fattura. E dall'importo per giunta sostanzioso: oltre 600 franchi. Tutto il resto, invece, è abbastanza fumoso. Ambigue sono infatti sia l'intestazione (che riporta i nomi di un fantomatico “Registro svizzero della stampa KMU D4S”, e di una sconosciuta società con sede a Winterthur e in Turchia), sia l'oggetto della richiesta di denaro: una "consulenza in comunicazione".
Tanto è bastato a far storcere il naso a E.K., cittadina di Lugano iscrittasi di recente nel registro di commercio come ditta individuale. Ma che, assicura, non ha mai chiesto alcun tipo di consulenza a nessuno.
La società svizzero-turca, andando a verificare, risulta essere una Sagl nata qualche mese fa che rimanda a un numero di telefono non raggiungibile e non ha alcun contatto mail. Lo spettro della truffa, insomma, sembra dietro l'angolo.
«Situazione nota e non è reato», ma...
«Una fattispecie nota ormai da decenni», ci spiegano alla Direzione del Dipartimento delle istituzioni. «Società private create ad hoc spulciano sistematicamente il Foglio ufficiale svizzero. Si creano una banca dati e inviano ai nuovi enti giuridici iscritti nel “vero” Registro di commercio (e riportati appunto sul Foglio ufficiale svizzero) un’offerta con fattura per l’iscrizione nel loro registro di commercio privato».
Iscriversi a questi registri, però, non offre alcun valore aggiunto. Insomma, non servono a nulla. La pratica di inviare queste fatture, prosegue la Direzione del DI, «tocca tutta la Svizzera, ma non si configura come reato penale».
In Ticino la Sezione dei registri della Divisione della giustizia da anni si fa promotrice di azioni di sensibilizzazione. Tra queste, figura la pubblicazione sul sito internet della Sezione di un avviso per tali presunti tentativi di “truffa” sul quale viene esplicitamente spiegato che questo tipo di offerte «non hanno nulla a che fare con l’attività ufficiale dell’Ufficio del registro di commercio del Canton Ticino». Ma, soprattutto, che gli unici emolumenti dovuti per le iscrizioni previste dalla legge nel Registro di commercio sono quelli che risultano dalle fatture trasmesse dall'amministrazione cantonale.
In buona sostanza, quando ci si trova di fronte a fatture come quella ricevuta da E.K., la cosa più saggia è... cestinarle.
L’Ufficio del registro di commercio di Biasca è a disposizione in caso di domande o dubbi (telefono: +41 91 816 29 81; email: di-rc@ti.ch)