Il padre di un 13enne racconta l'episodio verificatosi in pieno giorno nella zona di Cassarate. Non si tratterebbe di un caso isolato.
LUGANO - «Mio figlio si trovava con alcuni suoi amici nella zona di Cassarate. Erano appena andati al chiosco. A un certo punto si sono visti accerchiare da una banda di ragazzini di poco più grandi». A raccontare la vicenda, verificatasi recentemente in pieno pomeriggio a Lugano, è il padre di un tredicenne. La gang avrebbe perquisito e derubato i malcapitati. «Poche decine di franchi – racconta il papà –. Ma mio figlio e i suoi amici si sono presi un grosso spavento».
«Non un caso isolato» – Quanto accaduto al figlio del nostro interlocutore non sarebbe riconducibile a un caso isolato. È lui stesso a evidenziarlo. «A margine degli interrogatori di polizia, ho avuto modo di rendermi conto che il problema è piuttosto diffuso. Circolerebbero anche armi da taglio per minacciare le vittime. Nel caso di mio figlio però di coltelli non se ne sono visti per fortuna».
Cosa dice la Polizia – L'Ufficio stampa della Polizia cantonale, interpellato da tio.ch/20Minuti, conferma: «Lo scorso 31 gennaio vi è stato un intervento di polizia in seguito a una rapina in via delle Scuole a Lugano. Gli autori hanno sottratto una decina di franchi a tre minorenni dopo averli minacciati incutendo loro timore. Sono stati successivamente identificati e fermati da una pattuglia della Polizia Città di Lugano. Si tratta di 4 giovani del Luganese tra i 13 e i 15 anni. Non vi sono stati feriti. L’inchiesta è stata presa a carico dal Gruppo minori (GMin) della Polizia cantonale ed è coordinata dalla Magistratura dei minorenni. I presunti autori del fatto non hanno precedenti specifici».
«Armi bianche rare» – Ma il fenomeno è davvero in crescita come ipotizzato dal padre del ragazzo derubato? «A livello di tendenze generali, confermiamo che si riscontra un aumento per quanto riguarda i reati contro il patrimonio (furti con autori minorenni). Mentre non risulta un aumento dei reati di rapina ed estorsione. La presenza di un’arma bianca è invece estremamente rara in questo contesto».
La presa a carico – Guardando alla presa a carico, la tipologia degli interventi risulta varia. «Il diritto penale minorile, infatti, ha obiettivi e modalità di applicazione differenti rispetto a quello degli adulti. Educazione e protezione sono i principi di base e tutte le situazioni vengono affrontate mettendo al centro dell’interesse non tanto il reato, bensì il minore che l’ha commesso. Questo modo di agire permette, in stretto contatto con il Magistrato dei minorenni, di comprendere le motivazioni che hanno spinto il giovane a delinquere e di cercare di ridurre il rischio di recidiva, attraverso una presa a carico mirata, il lavoro di rete e di sostegno e, non da ultimo, l’eventuale punizione».