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Un furgoncino alimentato a energia solare: «Volevamo dimostrare che era possibile»

LOCARNOUn furgoncino alimentato a energia solare: «Volevamo dimostrare che era possibile»

05.08.24 - 06:30
L'ingegnere ticinese Tobia Wyss racconta del processo che ha portato alla realizzazione del progetto Soleva.
SOLEVA
Un furgoncino alimentato a energia solare: «Volevamo dimostrare che era possibile»
L'ingegnere ticinese Tobia Wyss racconta del processo che ha portato alla realizzazione del progetto Soleva.

LOCARNO - Come viaggiare in maniera più sostenibile? È la domanda che si sono posti Tobia Wyss e la sua squadra, quando si sono approcciati all'idea di costruire un “bussino” alimentato a energia solare: «Un ciclista che pedala da Losanna a Sion impiega in media una giornata intera. Un automobilista, invece, necessita del quantitativo di energia che produrrebbero 120 ciclisti sulla stessa tratta. Ma un veicolo elettrico ne necessita soltanto un terzo», ci racconta l'ingegnere ticinese.

I calcoli che hanno portato alla realizzazione del progetto erano semplici: «Un pannellino solare di 30 centimetri per un metro produce la stessa quantità di energia di una persona che pedala tutto il giorno. L'obiettivo era dunque di mettere 40 pannelli sul tetto di un veicolo elettrico per spostarlo da Losanna a Sion in una sola carica».

Tobia e la sua squadra hanno dunque formato un'associazione per dimostrare che era tutto possibile e, al contempo, sensibilizzare la popolazione sul concetto di sostenibilità e le energie rinnovabili: «Esistono veicoli solari ultra-performanti costruiti per raggiungere prestazioni assurde. Noi volevamo dimostrare che la tecnologia è arrivata a un punto in cui è possibile implementarla anche nella vita quotidiana delle persone».

Ma cosa fare di Soleva? Sarebbe peccato lasciare la conoscenza acquisita in un cassetto: «Stiamo valutando diverse opzioni. La prima sarebbe quella di aprire una vera e propria start-up e produrre da 10 a 100 veicoli. Un'altra sarebbe quella di sviluppare un pacchetto da vendere ai clienti che desiderano produrre autonomamente il veicolo. Oppure contattare grosse aziende e integrare il nostro modello all'interno della loro catena di produzione».

Insomma, le idee non mancano. E il futuro è sicuramente radioso.

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