Il candidato UDC/Lega ha battuto nettamente gli sfidanti. Alle sue spalle è stato testa a testa fino all'ultimo. Alla fine per 45 voti la candidata del PS l'ha spuntata sull'uscente del PPD
BELLINZONA - A rappresentare il Ticino nella Camera alta del Parlamento svizzero per il prossimo quadriennio saranno Marco Chiesa e Marina Carobbio. Il candidato di UDC e Lega, in chiaro vantaggio sin dall’inizio dello spoglio, ha ottenuto il miglior risultato di questo secondo turno, staccando nettamente gli sfidanti con un totale di 42'552 voti (pari al 40.27%).
Lega e UDC in festa - «Una dimostrazione chiara e forte che il Ticino vuole avere un portavoce del nostro Cantone sui temi più sensibili e importanti anche alla Camera dei Cantoni. Una voce critica nei rapporti con l’UE, contro la libera circolazione che ha causato enormi danni al mercato del lavoro ticinese e contro qualsiasi accordo che limiterebbe la sovranità e libertà del nostro Paese», ha immediatamente commentato l’UDC in un comunicato.
«Le vere alleanze vincono», ha rilanciato la Lega dei Ticinesi. «L’alleanza PLR/PPD nata solo per mero calcolo elettorale è stata sonoramente sconfessata dagli stessi elettori vicini ai due partiti. Le congiunzioni elettorali vanno fatte quando la storia, i programmi elettorali e gli uomini hanno una vicinanza effettiva e non solo inventata sulla carta a pochi mesi da un appuntamento elettorale».
PPD e PLR perdono il seggio - Molto più serrata è stata invece la sfida alle sue spalle, dove il “senatore” uscente Lombardi - considerato il grande favorito della vigilia, con le 34’318 preferenze raccolte nel primo turno - è stato incalzato fino all’ultimo istante da Marina Carobbio, che alla fine è riuscita a spuntarla per sole 45 schede di differenza (36'469 voti contro 36'424). «Una grande vittoria per il Ticino, per le donne ticinesi che saranno finalmente rappresentate agli Stati e per l’area Rosso-Verde. Una grande vittoria che dimostra l’unità della sinistra», ha commentato il Partito socialista.
Fanalino di coda è stato infine Giovanni Merlini. Il candidato liberale radicale è risultato il meno votato del ballottaggio, raccogliendo il 31.49% delle preferenze (33'278 voti).
La partecipazione si è attestata al 47,2%.