Raoul Ghisletta ha presentato un’interrogazione e un’interpellanza sulla collocazione di “persone con problemi” presso strutture come la pensione La Santa
LUGANO - «Una pensione priva di personale sociale in grado di prendere a carico i casi problematici che vi giungono». È con queste parole che Raoul Ghisletta descrive La Santa di Viganello, teatro del grave fatto di sangue avvenuto nella serata di martedì. Il socialista ha inoltrato un’interrogazione al Consiglio di Stato e un’interpellanza al Municipio di Lugano.
«Una parte dei casi problematici sembra essere collocata dallo Stato», scrive Ghisletta riferendosi all’articolo di tio/20minuti che riporta le testimonianze di chi nella pensione La Santa ci vive. «Persone in Ai, tossicodipendenti, pazienti psichiatrici. Un "parcheggio" per ogni tipo di problema. Una polveriera, un manicomio. Con spaccio, schiamazzi notturni, gente che si picchia. E dove la droga circola a volontà».
Al Governo ticinese il granconsigliere socialista chiede pertanto «come valuta il collocamento di persone con problemi da parte di enti pubblici» nella pensione che chiuderà a breve» e se vi siano «altre pensioni cui ricorre lo Stato per questi collocamenti». Ma, soprattutto, propone di «creare/sostenere strutture pubbliche/private regionali con personale formato per potervi collocare persone con problemi che vanno aiutate a reinserirsi dignitosamente e gradualmente nella società».
Al Municipio di Lugano, invece, Ghisletta - insieme a Carlo Zoppi - fa notare come «la sera stessa dell’omicidio presso la pensione la maggioranza Lega, Plr e Ppd del Consiglio comunale abbia bocciato l’emendamento di Ps-Pc-Verdi per potenziare del 30% gli operatori sociali in città al fine di prevenire e prendere meglio a carico il crescente disagio sociale». E oltre alle stesse domande poste al Consiglio di Stato, all’Esecutivo cittadino viene pertanto chiesto dai consiglieri comunali Ps se a questo punto «intende proporre un potenziamento degli operatori incaricati di prevenire i problemi sociali e di intervenire per prendere meglio a carico le persone con problematiche di dipendenza e sociali».