La Federazione delle Associazioni Femminili Ticino scende in campo in vista delle Comunali di aprile
BELLINZONA - La Federazione delle Associazioni Femminili Ticino (FAFTPlus) scende in campo in vista delle elezioni comunali del 5 aprile.
Le donne attive in politica a livello locale sono mosche bianche. Solo 14 dei 115 comuni ticinesi sono infatti amministrati da una sindaca. Le municipali sono il 16,1% (101 su 626) mentre le consigliere comunali il 29,6% (758 su 2.562). La Federazione è convinta che una più equa distribuzione delle cariche pubbliche tra i due sessi porterebbe all’arricchimento del dibattito politico, al miglioramento del processo decisionale e più in generale all’avanzamento della democrazia. Per questo, in vista del voto del prossimo 5 aprile, rilancia la campagna “Io voto donna” avviata a fine 2018 in vista delle elezioni cantonali e riproposta alle Federali. Con il motto “Un obiettivo in Comune” vuole sottolineare l’importanza del dialogo e della collaborazione tra donne e uomini nel cammino verso una sempre più efficiente amministrazione del territorio.
Marzo, un mese caldo - La campagna “Io voto donna – Un obiettivo in Comune” culminerà il mese di marzo quando avranno luogo due eventi. L’11 marzo, negli spazi dell’Università della Svizzera italiana (USI), è prevista una conferenza di esperti sulle tematiche del linguaggio politico in relazione al genere e del ruolo dei media, alla quale parteciperà anche l’ex consigliera nazionale Silva Semadeni. Mentre domenica 22 marzo, a La Filanda di Mendrisio, si terrà un evento pubblico dal titolo “Una risata contro gli stereotipi” che vedrà la partecipazione di Daria Lepori, vignettista di grande talento nonché politica di lungo corso, e altre personalità di spicco del panorama politico ticinese.
La diversità è ricchezza - La campagna “Io voto donna” si propone di accorciare le distanze tra le cittadine e la politica attiva, ma anche far riflettere i partiti e l’elettorato sui benefici per le istituzioni democratiche della promozione di talenti femminili. Ricerche confermano che le donne – con specifici percorsi di vita e competenze – portano in politica tematiche e punti di vista peculiari che possono aiutare a migliorare il dibattito e la qualità di vita di tutti, uomini compresi.
Una palestra per le donne - Non dimentichiamo inoltre che politica locale è una palestra importante per le donne. In quel contesto possono infatti accumulare esperienze pratiche e contatti essenziali per la carriera politica a livelli cantonale e federale. Se le donne non sono più presenti nei Consigli comunali e nei Municipi, difficilmente saranno più numerose ad esempio in Gran consiglio e nel Parlamento svizzero o saranno di nuovo presenti nel Consiglio di Stato ticinese. Da qui l’importanza di offrire visibilità alle donne con strumenti mirati come questa campagna.
Cos'è la FAFTPlus?
La Federazione delle Associazioni Femminili Ticino (FAFTPlus) è nata nel 1957, allora si chiamava Federazione Ticinese delle Società Femminili, con lo scopo di raggruppare associazioni femminili e donne attive in ambito politico, sociale e culturale soprattutto per rivendicare il diritto di voto e di eleggibilità. Nel tempo le tematiche considerate si sono ampliate e, tra le altre cose, nel 1997 la FAFT ha fondato il Consultorio giuridico “Donna e lavoro” che offre consulenza e assistenza legale su problematiche riguardanti il lavoro. Nel 2015 la federazione è diventata FAFTPlus per accogliere enti, associazioni, socie/i singoli, uomini e donne che condividono i suoi scopi e i suoi obiettivi. Alla fine del 2018 sono entrati in comitato alcuni uomini perché FAFTPlus è convinta che le questioni della parità e della conciliabilità non riguardano solamente le donne.
La Federazione delle Associazioni Femminili Ticino Plus – che si mantiene indipendente dai partiti politici – si impegna per tradurre in pratica l’articolo costituzionale che sancisce la parità di fatto tra donna e uomo in tutti gli ambiti. Si impegna in particolare per l’eliminazione delle discriminazioni salariali e professionali, per l’attuazione di misure concrete per favorire la conciliabilità lavoro-famiglia. Vuole inoltre promuovere la presenza femminile nei media, in politica, fra i quadri e in quei luoghi dove si prendono le decisioni che riguardano tutta la collettività.