I primi chiedono di rinviare la seduta e minacciano di disertare la sala. I secondi non ci stanno.
E contrattaccano: «Si tratta di un atto di forza inaudito e ingiustificato»
CHIASSO - PLR da una parte, Unità di Sinistra e Verdi dall'altra. Pure a Chiasso la campagna elettorale è iniziata e l'oggetto del contendere può essere anche il rinvio o meno di una seduta del Consiglio comunale.
A fronte dell'emergenza coronavirus, il gruppo del PLR ha infatti chiesto il rinvio della sessione prevista per il prossimo 23 marzo a data da stabilire. «Un atto di responsabilità doveroso nei confronti della cittadinanza e di rispetto verso il prossimo», secondo il gruppo. Che però si spinge più in là, annunciando che qualora la richiesta non venisse accettata, i consiglieri comunali del PLR non parteciperebbero alla seduta, disertando la sala.
Un ricatto - Troppo in là, però, per il gruppo US – I Verdi, che parla di vero e proprio ricatto. Stigmatizzando il comportamento promosso dal PLR di Chiasso, che in pratica impone (e non chiede) il rinvio, «facendosi beffe del sistema democratico in cui viviamo». Per il gruppo della Sinistra, si tratta di «un atto di forza inaudito» che non si giustifica in questo momento, considerato pure che tutte le istituzioni svizzere continuano nell’espletamento delle loro funzioni a tutti i livelli.
«Nonostante la gravità della situazione, che nessuno nega, le istituzioni devono proseguire le loro attività nel pieno rispetto delle regole determinate dagli enti preposti. I cittadini si aspettano prese di posizione responsabili e non dettate da sentimenti di panico», si legge nella presa di posizione di Unità di Sinistra e Verdi.